Le Ong che effettueranno soccorsi in mare dovranno chiedere il porto sicuro e far sbarcare i migranti subito dopo ogni intervento e non restare in zona Sar aspettando ulteriori imbarcazioni per chiedere lo sbarco dopo diversi giorni. Questa è la regola attorno a cui il ministro degli Interni Matteo Piantedosi vuole costruire il codice di comportamento per le navi umanitarie. Il governo Meloni sta lavorando ad un provvedimento normativo da lanciare subito dopo le festività natalizie. Come evidenziato da Repubblica, non si tratta di un codice di autoregolamentazione ad adesione volontaria come quello dell’ex ministro Marco Minniti, ma una vera e propria legge che fornirà regole chiare al soccorso in mare in linea con il diritto internazionale.



L’idea del titolare del Viminale è di fornire uno strumento per distinguere le Ong che effettuano salvataggi non concordati, a cui l’Italia assegnerà un porto se sarà quello più vicino, da chi effettua operazioni sistematiche che per Piantedosi favoriscono i trafficanti. Il ministro è convinto che la norma dello sbarco immediato dei migranti è in linea con le convenzioni internazionali e garantisce la massima tutela ai migranti. La legge che sta mettendo a punto il ministro degli Interni Matteo Piantedosi prevede anche il divieto di trasbordi da una nave umanitaria all’altra.



LEGGE MIGRANTI: SANZIONI PER ONG CHE VIOLANO NORME

Le Ong che non rispetteranno la legge saranno soggette a sanzioni a causa della violazione appunto del codice di comportamento. Non sanzioni penali come quelle attuali, ma amministrative, che in quanto tali sono di competenza dei prefetti, i quali potranno subito firmare le multe, disporre i sequestri o confiscare le navi. Repubblica fa l’esempio della Rise Above, la piccola nave della Ong tedesca Mission Lifeline. Ieri ha effettuato un altro salvataggio, prendendo a bordo altri 27 migranti che erano su un gommone, poi ha chiesto il porto. Il Viminale ha dato il via libera allo sbarco. Dunque, queste regole metteranno in difficoltà le Ong, perché fermare le missioni ad ogni soccorso e rientrare a terra causerà un aumento di costi e di tempi che terranno le navi lontane dalle zone di ricerca e soccorso. Nella nuova legge ci sarà spazio anche alle norme sui rimpatri. Il ministro Piantedosi vuole procedure snelle e tempi rapidi per le opposizioni e l’ampliamento dei centri di rimpianto. Per quanto riguarda la concessione della protezione internazionale, si lavora a norme ancor più stringenti. Infine, a gennaio dovrebbe essere ultimato pure il decreto flussi che avrà una validità biennale: saranno consentiti 80-100mila ingressi di lavoro, con quote maggiori a quei Paesi che collaboreranno con il governo per il rimpatrio dei migranti irregolari.

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