L’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha di recente emesso una nota che contiene una raccomandazione relativa alle disposizioni in materia di asilo, contenute nella legge del 5 maggio 2023. La legge, conversione con modifiche del decreto legge 10 marzo 2023, si focalizza su questioni urgenti riguardanti l’ingresso legale dei lavoratori stranieri e la prevenzione e il contrasto all’immigrazione irregolare.



In questa nota, che riguarda il decreto di qualche mese fa, si parla della tematica del trattenimento dei migranti: al momento il tempo massimo per la detenzione dei migranti ritenuti irregolari presso i Centri di Permanenza per il Rimpatrio è di 18 mesi. L’organismo dell’Onu spiega nella nota la necessità di usare tale strumento per la verifica dello status dei migranti, per poi eventualmente rimpatriarli come ultima alternativa. Per l’Unhcr è importante lavorare su misure alternative al trattenimento dei migranti: questo va applicato solamente quando vi sia uno scopo legittimo, come l’esecuzione di una decisione definitiva di rimpatrio per chi non necessità protezione. 



Migranti, il trattenimento dei richiedenti asilo “va evitato”

L’Unhcr, Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, è focalizzato sulla protezione internazionale dei rifugiati e delle altre persone sotto la sua responsabilità: offre inoltre assistenza ai governi sulla ricerca di soluzioni sostenibili. L’Ufficio promuove dunque la firma e la ratifica delle convenzioni internazionali per la protezione dei rifugiati. Secondo l’Unhcr, le domande di protezione internazionale manifestamente infondate possono essere esaminate in tempi più brevi, riducendo dunque le pratiche: dovrebbe essere non superiore a quattro settimane. 



Tuttavia, l’Unhcr, spiega che le procedure accelerate relative ai richiedenti asilo provenienti da Paesi di origine sicure, dovrebbero essere applicate solamente quando non ci siano gravi motivi per ritenere che il Paese non sia sicuro per la persone. Inoltre, il trattenimento dei richiedenti asilo dovrebbe essere evitato, tranne in casi eccezionali. Il mancato possesso di documenti di identità non definisce inoltre il fischio di fuga. La nuova legge ha infine introdotto anche disposizioni sul trattenimento dei migranti in attesa dello spostamento in un altro Stato membro: questa misura va applicata solamente se esiste un rischio di fuga notevole. I casi sono valutati singolarmente.