Il tema dei migranti continua ad essere terreno di scontro in tutta Europa, tra governi che cercano in ogni modo di limitarli (come l’Italia) ed altri che, invece, tentano soluzioni alternative per migliorare l’accoglienza. Recentemente, infatti, è emerso che il governo tedesco da tempo finanzia le ONG che operano in mare aperto per recuperare i richiedenti asilo che intraprendono le vie migratorie illegali, facendo scattare l’ira italiana.



A proposito dei fonti alle Ong che recuperano migranti, la premier Giorgia Meloni ha recentemente inviato una lettera al suo omologo tedesco, Olaf Scholz, chiedendo chiarimenti. Nella lettera, citata da TgCom24, la premier si dice stupita che “la Germania, in modo non coordinato con il governo italiano” sta finanziando le Ong, con l’esito che “la presenza in mare delle imbarcazioni ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l’Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare”. Giorgia Meloni a Scholz richiede di affrontare il tema dei migranti con “soluzioni strutturali”, impiegando quei fondi per “fornire un sostegno concreto all’Italia”. In chiusura, la premier chiede la collaborazione di Scholz, per definire “gli esatti contorni di queste iniziative” invitandolo ad un dialogo “a partire dal vertice Cpe e dal Consiglio europeo di Granada il prossimo 5 e 6 ottobre”.



Migranti: Orban attacca l’UE sostenendo che il patto di Bruxelles “è fallito”

Sempre in merito alla crisi dei migranti, nella giornata di oggi il premier dell’Ungheria Viktor Orban ha attaccato l’Unione Europea sostenendo che “il patto di Bruxelles è fallito”. A suo dire, infatti, “sul confine meridionale del Paese la violenza è in aumento poiché gli immigrati illegali sparano di notte con armi automatiche. Finora l’Ungheria”, ha specificato il premier ungherese, “ha impedito 128mila attraversamenti illegali delle frontiere” a costo di “168 attacchi gravi contro le pattuglie di frontiera”.

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