Giorni e notti alla deriva per i 62 migranti sbarcati a Pozzallo a bordo dell’Asso 25, con il terrore di non farcela e di morire. Ecco quanto riportato a Vita da Marco Rotunno, referente in Sicilia di Unhcr Italia: «Un racconto di gente rimasta alla deriva per tanto tempo. Hanno raccontato di aver visto alcuni aerei passare, ma nessuna imbarcazione per quasi 48 ore. Sono stati tanto tempo in mare, la prima notte, quella del 4 giugno intorno alle 23, quando sono partiti da Garabulli e poi la seconda notte: non arrivava a nessuno, è finita, pensavano. Le persone con cui abbiamo parlato ci hanno raccontato che erano senza bere e mangiare da diverso tempo, i cellulari scarichi e il motore in avaria, non sapevano dove si trovassero. Erano senza speranze». E Rotunno evidenzia: «Le partenze dalla Libia sono sempre numerose e dall’inizio dell’anno si conta un morto confermato ogni sei arrivati nel Mediterraneo centrale, questo significa che il numero dei dispersi è altissimo e chissà quanti altri gommoni o barconi alla deriva sono andati giù in fondo al mare in questo ultimo periodo». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



INDIVIDUATI I DUE SCAFISTI

E’ giunta ieri a Pozzallo la nave Asso 25 con a bordo i 62 migranti soccorsi al largo della Libia. Come riferito poco fa dall’edizione online dell’agenzia Ansa, sono stati fermati quelli che sembrerebbe essere i due presunti scafisti: si tratta di due ragazzi di origini senegalesi di soli 16 e 21 anni. A puntare il dito nei loro confronti sono stati gli altri profughi a bordo dell’imbarcazione, che hanno ricostruito anche la loro partenza dalle coste della Libia: sono rimasti rinchiusi per mesi in quelle che vengono chiamate “connection house”, e poi, versando nelle tasche degli “organizzatori” della traversata 1.500 euro ciascuno, hanno preso il lago per il mar Mediterraneo, dove sono rimasti per 60 ore senza acqua e cibo, prima di essere soccorsi dalla nave italiana. I migranti, una volta fatti sbarcare, sono stati visitati dal personale medico a terra, e nel contempo foto segnalati dalla polizia scientifica della questura di Ragusa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



POZZALO, SBARCO DI 62 MIGRANTI

Nuovi aggiornamenti sulle condizioni dei 62 migranti sbarcati a Pozzallo, ecco le parole a Repubblica del medico marittimo Vincenzo Morello: «Abbiamo appena finito di sbarcare 62 migranti dal rimorchiatore Asso 25, due donne e sessanta uomini. Le condizioni generali in linea di massima sono discrete, anche se la prima parte del viaggio era stata molto brutta: dicono che per due giorni e mezzo non hanno né mangiato né bevuto, poi si sono rifocillati a bordo di Asso 25. Due persone sono finite all’ospedale: uno per ustioni da idrocarburi e un altro per gastralgia concefalea. Le due donne in linea di massima in condizioni di massima. Grazie al cielo sono arrivati, speriamo bene». Intervenuto a Radio 1 in Viva voce, il sindaco di Pozzallo Ammatuna ha ribadito: «Qualcuno dice che i flussi migratori devono essere fermati, ma si illude. La politica dell’immigrazione non può essere autoritaria, ha bisogno di essere governata, dev’essere una politica di rigore ma nello stesso tempo di umanità». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



POZZALLO, LE PAROLE DEL SINDACO ROBERTO AMMATUNA

I 62 migranti a bordo del mercantile Asso 25 sono giunti a Pozzallo, da dove saranno poi trasferiti in Vaticano. Come riporta GdS, il sindaco Roberto Ammatuna ha dichiarato: «Pozzallo come tutti i porti italiani, non è stato mai un porto chiuso. E’ stato sempre aperto e la città di Pozzallo ha svolto nel passato un grande compito di accoglienza nei confronti dei migranti che scappano dai propri paesi. Non vedo differenza tra chi scappa dalla guerra e chi scappa dalla povertà. Oggi li stiamo accogliendo come continueremo a fare credo anche nel prossimo futuro. I migranti non si possono bloccare, la politica dell’immigrazione deve essere solo governata. Noi siamo una piccola istituzione che svolge questa funzione in nome dell’Italia e del’Europa e siamo orgogliosi di poterla svolgere: accogliamo degli esseri umani e li trattiamo come tali». Prosegue il primo cittadino di Pozzallo dopo aver messo nel mirino il ministro dell’Interno Matteo Salvini: «I porti italiani non possono essere chiusi e quando qualche sindaco dice ‘ora il porto lo apro iò sostiene cose solo a favore di telecamere. Per diritto internazionale sono aperti, Pozzallo è un porto aperto e che sa accogliere con grande spirito di solidarietà». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

IL MERCANTILE ASSO 25 HA ATTRACCATO NEL PORTO DI POZZALLO

La nave Asso 25 con a bordo 62 migranti ha attraccato nel porto di Pozzallo: i 60 uomini e le 2 donne andranno nelle strutture della Cei. Dopo l’approdo della Nave Fulgosi a Genova, con a bordo 23 minorenni e 6 donne incinte, i migranti sono stati recuperati ieri in acque Sar maltesi: come riporta Il Messaggero, in un primo momento l’imbarcazione era diretta a Lampedusa, ma nella notte è giunta la decisione di farla dirigere verso il porto ragusano. Ora le persone a bordo verranno trasferite nell’hotspot di Pozzallo, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha sottolineato: «Gli sbarchi si sono ridotti del 90% rispetto all’anno scorso. E di più: i pochi che riescono ancora ad arrivare, quelli di oggi, ad esempio, saranno accolti a spese del Vaticano e dei vescovi italiani. Così ognuno fa la sua parte», le sue parole in un comizio a Romano di Lombardia riportate da Askanews.

MIGRANTI, NAVE ASSO 25 A POZZALLO: ANDRANNO IN STRUTTURE CEI

«Un anno dopo l’annuncio del Viminale di chiuderli, il mercantile Asso 25 sbarca le persone soccorse in Italia, a Pozzallo. È un importante atto di responsabilità delle autorità italiana, sebbene l’assistenza sia arrivata dopo oltre 48h e a più di 24h dal nostro Sos», le parole su Twitter dell’Ong Sea Watch ed è la prima volta che una nave commerciale soccorre migranti e sbarca in Italia dopo le direttive emanate dal ministro dell’Interno Salvini. Sempre nelle scorse ore il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva dichiarato: «L’Italia è collocata dentro il mare, la sua dimensione marittima è ineliminabile: per questo motivo l’azione della Marina militare è fondamentale. E’ l’azione che garantisce la sicurezza del nostro Paese, dei suoi mari e delle sue coste».