Il 2023 è stato, per tutta l’Europa, un anno piuttosto impegnativo per quanto riguarda i nuovi arrivi di migranti, che hanno raggiunto picchi simili a quelli che si registrarono durante la grande crisi del 2015/16. Contestualmente, con l’intensificarsi delle crisi internazionali, specialmente nell’Africa colpita da numerosi golpe nel corso degli ultimi mesi dello scorso anno, si teme che il 2024 vedrà un nuovo aumento dei flussi migratori.



A dare un’immagine reale del numero effettivo di migranti che hanno raggiunto le coste europee nel corso del 2023 è stato l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. In un recente report, infatti, si è parlato di 266.940 rifugiati, al 97% sbarcati via mare negli stati meridionali europei, ovvero Spagna, Italia, Grecia, Malta e Cipro, con un aumento del 67% rispetto al 2022. Tornando indietro alla crisi del 2015/16, in quegli anni si registrarono, rispettivamente, 1,03 milioni e 373mila arrivi. Neanche a dirlo, la maggior parte dei migranti che hanno raggiunto l’Europa nel corso dell’ultimo anno (esattamente il 59%, pari ad oltre 157mila persone) ha scelto come porto di primo approdo l’Italia, almeno per quanto riguarda il flusso mediterraneo.



Migranti: le principali rotte del 2023

Secondo l’Alto Commissariato ONU sui migranti, la principale fonte delle ondate del 2023 è stata la Tunisia, con imbarcazioni dirette quasi sempre verso Lampedusa (97.306 arrivi rispetto al totale italiano di 157.301). Tuttavia, i cittadini tunisini rappresentano solamente il 9,8% degli arrivi dalla Tunisia, rimpolpati soprattutto da persone provenienti dall’Africa Occidentale, tra Guinea, Costa d’Avorio, Burkina Faso, Mali e Camerun.

La Tunisia, insomma, ha preso il posto della Libia che nel corso del 2023 (con costanza rispetto al 2022) ha fatto partire poco più di 52mila migranti. L’anno scorso, però, è cresciuto in maniera importante anche il flusso atlantico verso le Isole Canarie, in Spagna, dove sono arrivati il 75% dei richiedenti asilo che hanno raggiunto le coste spagnole (oltre 55mila), con un aumento del 146% rispetto al 2022. Preoccupa, infine, per il 2024 un aumento dei flussi di migranti dal Niger, dove in seguito al colpo di stato dello scorso luglio è stata abrogata la legge contro i trafficanti di esseri umani. Questa fu fortemente voluta dall’Europa e rappresentò un tassello fondamentale della lotta contro l’immigrazione durante la crisi del 2015/16.