Non hanno parlato solo di migranti Giorgia Meloni e Recep Tayyip Erdogan nell’incontro in Turchia. Del resto, il presidente turco è un interlocutore indispensabile non solo per il ruolo di “guardia di frontiera” nei confronti dei migranti che arrivano dalla Siria. La Turchia per l’Italia rappresenta, infatti, un interscambio di merci e servizi per 25 miliardi di euro, oltre che esportazioni per 13 miliardi. Ci sono contratti per Alstom Italia, che vende treni ad alta velocità, Leonardo e altre aziende del settore della difesa. Ma in ballo c’è pure l’organizzazione congiunta degli Europei di calcio del 2032. Le relazioni economiche tra Italia e Turchia sono considerate eccellenti, ma c’è la volontà di migliorare per portare lo scambio di beni e servizi sopra i 30 miliardi di euro entro il 2030. Stando a quanto riportato da Libero, Meloni ed Erdogan si sono confrontati anche sulle opportunità per le aziende italiane, soprattutto per Leonardo, visto l’interesse dei turchi per i caccia Eurofighter Typhoon.
Inoltre, vogliono organizzare rapidamente la prossima Commissione congiunta economico-commerciale ed un “business forum” per far incontrare delegazioni dei governi e rappresentanti delle imprese e far firmare loro accordi. Tornando al tema migranti, le preoccupazioni dell’Italia riguardano i flussi del Mediterraneo orientale, visto che le imbarcazioni partono dalla Turchia verso Calabria, Puglia e Sicilia. I nostri servizi l’anno scorso avevano evidenziato che il fenomeno «trova una sponda importante nell’attivismo di organizzazioni criminali dedite al favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, principalmente curde e pakistane». Ma la polizia turca, anche nelle ultime settimane, ha stroncato molte di quelle organizzazioni.
MIGRANTI, UCRAINA ED EUROPA: GLI INTRECCI TRA ITALIA E TURCHIA
Infatti, è stata registrata una riduzione del 56% dei flussi irregolari di migranti lungo il corridoio Italia-Turchia. L’idea della premier Meloni è di replicare ciò in Libia, dove la Turchia riveste un ruolo importante. Per questo Meloni voleva raggiungere un’intesa di massima con Erdogan prima del vertice Italia-Africa in programma a fine mese a Roma, in cui sarà protagonista il “Piano Mattei“. L’obiettivo è stato raggiunto: c’è un accordo ufficiale di cooperazione per contrastare l’arrivo di migranti irregolari dalla Libia, da definire in tempi brevi dai ministeri degli Esteri italiano e turco. Ma Meloni, aggiunge Fausto Carioti su Libero, ha discusso con Erdogan pure delle due grandi crisi internazionali, dalla guerra in Ucraina a quella a Gaza.
Su quest’ultima questione le posizioni sono diverse, mentre su quella ucraina Meloni ha espresso apprezzamento per gli sforzi di mediazione del presidente turco, che ad esempio ha avuto un ruolo importante nello sbloccare l’invio del grano dopo che la Russia non aveva rinnovato l’accordo a luglio. Dal canto suo, la Turchia ambisce all’entrata nella Ue. Le trattative sono in stallo da tempo, Meloni è sempre stata cauta sul tema, infatti neppure durante l’ultimo incontro si è sbilanciata. Infatti, gli staff riferiscono che c’è stato solo uno «scambio di idee» sul tema. Ma la premier ha garantito che sosterrà ogni azione positiva che l’Ue vorrà adottare nei confronti della Turchia.