Il governo Meloni è pronto a mettere in campo tutte le forze possibili per scongiurare l’emergenza migranti. La questione verrà affrontata martedì nella Cabina di regia a Palazzo Chigi per gestire al meglio l’eventuale ondata da Tunisia, Egitto e Libia. Stando a quanto riportato dal Messaggero, si sta tornando a parlare di un piano di accoglienza “potenziato” che il Viminale sta predisponendo. C’è in cantiere l’idea di portare i Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) a 20, quindi uno per regione. Quelli attivi attualmente si trovano a Torino, Roma, Brindisi, Palazzo San Gervasio, Bari, Trapani, Caltanissetta, Macomer, Gradisca d’Isonzo. Con la nuova legge di Bilancio ci sono nuovi fondi per eseguire i decreti di espulsione in maniera più efficace e consentire così al Ministero dell’Interno di allargare la rete dei Cpr.
Il ministro Matteo Piantedosi, però, vuole un intervento collaborativo da parte anche degli altri membri del governo, per questo alla Cabina di regia parteciperà anche il ministro della Difesa Guido Crosetto: si sta valutando un supporto costante della Difesa nella gestione dei migranti, come avvenuto giorni fa col ponte aereo per svuotare l’hotspot di Lampedusa. Invece, il ministro degli Esteri Antonio Tajani sta continuando a tessere la rete di accordi con i paesi africani. Il Viminale vuole anche velocizzare i tempi per le richieste di asilo: si spiega così il coinvolgimento del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Ma alla riunione parteciperanno anche i vertici dell’intelligence e il sottosegretario Alfredo Mantovano, delegato alla Sicurezza nazionale.
MIGRANTI, IL PIANO PIANTEDOSI E L’APPELLO DEI PREFETTI
Tra le idee di Piantedosi anche quella di eseguire rimpatri forzati accompagnati, che è una via di mezzo tra espulsione obbligatoria e rientri volontari accompagnati da una somma di denaro con cui può avviare un’attività chi torna in patria. Secondo la proposta di Piantedosi, questa somma potrebbe essere destinata anche a chi è destinato al rimpatrio forzato per evitare quelle resistenze che poi vanificano l’espulsione. Il dossier migranti, comunque, sarebbe stato trattato dalla premier Giorgia Meloni durante il recente incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un intervento è necessario anche perché il sistema di prima e seconda accoglienza è imploso con quasi 112mila migranti. Infatti, i prefetti hanno scritto ai sindaci, chiedendo, come riportato da Repubblica, «strutture ricettive di qualsiasi genere, alberghi dismessi, colonie, pensionati, case per vacanze o simili attualmente inutilizzati», ma anche «case e appartamenti di proprietà di privati cittadini liberi e inutilizzati da cedere in locazione a prezzi di mercato per l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale». I sindaci a loro volta hanno scritto al governo, il cui lavoro è in corso.