Fino a novembre 2021 sono morti – con stima minima – 1.559 migranti in mare verso l’Italia; nell’intero anno 2019 erano stati 1.283. È da questo semplice numero che scatta la prima pagina di oggi di “Libero Quotidiano” nel considerare, come mero elemento fattuale, la differenza di gestione al Viminale tra Matteo Salvini (Ministro nel primo Governo Conte) e Luciana Lamorgese, titolare gli Interni negli due successivi Governi (Conte-2 e Draghi).
I numeri non sono stati però prodotti dalla “propaganda” della Lega e nemmeno da organizzazioni vicine al Centrodestra: riguardano il rapporto “Migrantes” sul diritto di asilo, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana con i dati rielaborati delle agenzie europee “Frontex” e “Oim”. Il concetto e il ragionamento è chiaro: non vi sono giudizi di “valore” o “morali”, non è che la gestione Lamorgese abbia una qualche responsabilità diretta nel “far morire” i profughi. Il dato è semplice e riassunto brutalmente da “Libero”: «meno sbarchi, meno stragi».
VIMINALE & MIGRANTI: I NUMERI A CONFRONTO
Da Ministro degli Interni Matteo Salvini aveva fatto scendere del 45% gli sbarchi clandestini rispetto all’anno precedente (gestione Minniti, ndr): tra barconi e barchini irregolari, gli arrivi in Italia sotto la gestione Salvini erano stati 11.097, mentre in questo 2021 con Lamorgese al Viminale gli arrivi sono sestuplicati (63.062). La cosiddetta politica “dei porti chiusi”, sul fronte arrivi e pure su quello dei decessi tremendi, pare aver “funzionato” al di là di quanto si possa essere in disaccordo sul principio di base. Come riporta ancora il rapporto “Migrantes”, la tragedia si consuma nel Mediterraneo centrale sulla rotta che dal Nordafrica conduce verso l’Italia e Malta: 2.460 vittime solo fino a novembre, mentre in tutto il 2020 sono state 2.350. Durissimo l’intervento di “Migrantes” sulle politiche di finto “buonismo” operate nell’Unione Europea: «I dati sul numero crescente, negli ultimi due anni, di rifugiati e migranti che sbarcano in Italia sulla rotta del Mediterraneo centrale possono essere liberati da allarmismi e cliché della propaganda politica se li si considera su una scala temporale un poco più ampia. I circa 53 mila arrivi nel periodo gennaio-ottobre 2021 (a oggi 10 mila in più come abbiamo visto, ndr) sono sì quasi il doppio rispetto allo stesso periodo 2020. Ma anche un terzo degli oltre 159mila registrati sempre nel medesimo periodo del 2016 e meno della metà rispetto al 2017». In vista del nuovo Consiglio Europeo del 16-17 dicembre, l’Unione Europea è tornata a battere durissimo il chiodo contro chi strumentalizza i migranti e pure il Premier Mario Draghi oggi nelle Comunicazioni al Parlamento ha bocciato «L’uso intenzionale dei migranti per scopi politici, come fa il regime bielorusso. È inaccettabile. Auspichiamo una seria condanna dal Consiglio Europeo». Intanto però la stessa Ue ha aperto a controlli dei confini dentro Schengen fino ai prossimi 2 anni: come a dire, il problema è tutt’altro che risolto.
Venerdì sarò a Palermo per il processo sul caso Open Arms per aver fatto il mio dovere da ministro: difendere i confini. Ci andrò a testa alta. pic.twitter.com/qELI1ZlFtv
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 15, 2021