Migranti rinchiusi in centri di detenzione al confine tra Messico e Stati Uniti, con poco cibo, nessuna condizione minima di igiene e una speranza di entrare in America impedita a pochi metri dal Texas: sembra ancora la Casa Bianca di Donald Trump e invece da mesi ormai è quella di Joe Biden ma sul tema cardine dell’immigrazione – nonostante le parole importanti in campagna elettorale con l’impegno della vicepresidente Kamala Harris – al momento nulla è cambiato.



L’imbarazzo esplode in casa Dem quando il deputato del partito di Biden, Pelosi e Harris – il texano Henry Cuellar – diffonde via agenzia AXIA una miriade di foto scattate all’interno del centro migranti di Donna, nel Texas: «migranti stipati assieme in otto container di otto celle ciascuno. Strutture come queste ospitano una media di 3mila persone, e gli immigrati irregolari vengono separati in base all’età e alla stazza fisica», denuncia il deputato Dem. Le fotografie del centro di detenzione federale hanno fatto scattare preoccupazione generale e imbarazzo alla Casa Bianca, aggiungendo poi la notizia finora ancora anonima di 50 casi di Covid-19 diagnosticati solo negli ultimi giorni: a tutto questo, si aggiungono le denunce di molteplici casi di «violenze sessuali, violenze ordinarie, emergenze mediche e di cibo» riscontate sempre nel centro di Donna. Si aggiunge poi il nodo dei minori rinchiusi nelle celle della Border Patrol per un periodo oltre le 72 ore (entro le quali, secondo la legge, dovrebbero essere affidati ai servizi sociali). I dati riportati oggi da Repubblica contano oltre 2mila minori trattenuti per oltre 5 giorni, ed oltre 800 per 10 giorni.



LA DENUNCIA DEL DEPUTATO DEMOCRATICO

Stando alle opposizioni di Joe Biden, le condizioni peggiorate dei migranti al confine con il Messico sono da imputare alle particolari politiche sull’immigrazione che il Partito Democratico Usa ha lanciato nelle prime settimane in carica: rimosse le restrizioni di Trump – per istituire la task force in grado di cercare di riunire i 600-700 bambini ancora separati dalle loro famiglie – l’afflusso di profughi è aumentato e di conseguenza anche l’ammasso di persone rinchiuse nel centro di detenzione texano. Incalzato direttamente sulla crisi migratoria in Messico, il Presidente Usa Joe Biden ha ammesso la problematica ma ha anche rilanciato che si stanno muovendo per arginare il flusso «incluso assicurarci di ristabilire quanto accadeva prima, ovvero che possano stare dove sono e presentare domanda d’asilo dal loro Paese d’origine».



Il flusso in arrivo e la concomitante decisione di non rimpatriare subito i minori arrestati da soli sta creando una “bomba sanitaria e sociale” all’interno dei centri di detenzione non da sottovalutare: la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha poi replicato alla pubblicazione delle fotografie «Non è una crisi, ma la fuga da una situazione terribile. Coloro che si presentano al nostro confine, fuggono da violenze, persecuzioni e altre situazioni terribili. Riteniamo sia nostra responsabilità far fronte umanamente a questa circostanza, e assicurarci che vengano assistiti e posti in condizioni di sicurezza. Queste fotografie dimostrano quanto abbiamo sostenuto a lungo: queste strutture non sono luoghi adatti a dei bambini».