Emergenza migranti e Ong, interviene il governatore della regione Lazio Francesco Rocca, che è anche il presidente della Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa, intervistato dal quotidiano La Stampa, propone alcune soluzioni al problema. Rocca dice che le organizzazioni internazionali che intervengono per aiutare i migranti in pericolo vanno regolamentate, ma “salvare vite umane è un obbligo, oltre che morale anche legale“, riprendendo le parole del suo tweet pubblicato ieri, nel quale si era definito “scioccato e preoccupato” dall’atteggiamento della Guardia Libica che aveva sparato diversi colpi in aria nel tentativo di ostacolare le operazioni di salvataggio della Ocean Viking.
Secondo il governatore, bisogna cooperare con le Ong dialogando, ma forse il problema è che troppo spesso l’attività umanitaria viene politicizzata. E aggiunge: “noi della Croce Rossa siamo per la neutralità assoluta, nonvogliamo essere impelagati in questioni politiche“. E spiega anche che il motivo per il quale le navi non possono fermarsi nei porti più a sud ma debbano proseguire, per problemi di sovraffollamento . “Quando a Lampedusa ci sono quasi 2 mila migranti a fronte dei 400 posti disponibili è disumano continuare a sbarcarli lì“.
Migranti, Rocca: “Italia non può gestire emergenza da sola”
La questione dei migranti va affrontata soprattutto con l’obiettivo primario di salvare vite umane. Francesco Rocca prosegue nell’intervista con la sua proposta di cooperazione internazionale con le associazioni e dice “è importante che siano autorizzate ad intervenire, il soccorso è necessario.” Tuttavia il governatore ritiene che ci sia una strada preferenziale da seguire che è quella del canale umanitario. E questa questione va affrontata congiuntamente tra Europa ed Italia. Perchè, “è evidente che l’Italia, per ragioni geografiche, è la porta ideale di ingresso dei migranti, ma questo non significa che debba gestire l’emergenza da sola“.
Ed accusa anche il sistema di accoglienza greco, che verrebbe gestito male facendo in modo che i migranti debbano poi spostarsi verso l’Italia. Questo sarebbe stato anche alla base della tragedia a Cutro, perchè è stato accertato che molte persone provenivano dalla Turchia. “Chi parte dalla Turchia potrebbe più agevolmente approdare in Grecia ma non lo fa perché lì il sistema di accoglienza funziona male e molti migranti restano in attesa per anni prima di poter chiedere lo status di rifugiato“. Per questo serve un’assistenza comune europea, ma conclude che “al momento manca la volontà politica“.