Il malcontento per l’emergenza migranti serpeggia tra i sindaci italiani, anche tra gli amministratori di sinistra. Una situazione che porta il senatore Massimiliano Romeo a ricordare il lavoro svolto da Matteo Salvini. «Poteva piacere o non piacere come metodo, ma chi ha dimostrato con i dati (parliamo del 90% degli sbarchi bloccati) e sul campo di saper fermare l’immigrazione è stato Matteo Salvini». Ma proprio per questo, e per i risultati ottenuti, «è stato sostanzialmente messo sotto processo». Il senatore della Lega, però, ci tiene a sottolineare che ci è andato col Conte bis, quindi anche con i voti di Pd, M5s, Renzi e Leu. Ne parla nell’intervista rilasciata a La Verità, precisando che «quei metodi – che potevano essere anche criticabili ma sicuramente erano efficaci – non si possono più utilizzare». Ora bisogna tener conto della situazione in Tunisia.
Pertanto, per il senatore leghista bisogna cambiare strategia, «che è quello che il governo in questo momento cerca di fare». Anche perché «nessuno poteva immaginare che ci fosse un’esplosione così in un Paese come la Tunisia. Adesso poi si è aggiunto anche il Niger». Di conseguenza, ci si può aspettare un ulteriore incremento di sbarchi di migranti. Ma Romeo è fiducioso: «Per ora – me lo confermano il ministro Piantedosi e il sottosegretario Molteni – riusciamo a gestire tutti questi arrivi». Non ci si può aspettare di azzerare subito gli sbarchi, ma «le collaborazioni avviate con alcuni Paesi del Nord Africa hanno permesso di bloccare 40.000 partenze. Nel tempo, il piano del governo darà i suoi frutti e i risultati si vedranno».
“NATO? DIFESA CONFINI È PROBLEMA DI SICUREZZA NAZIONALE”
Questa è una fase delicata, sicuramente di sofferenza per il sistema. Infatti, Massimiliano Romeo comprende i malumori degli amministratori locali, «ma bisogna anche cercare di fare il possibile per gestire la situazione, sapendo che la strategia a medio termine del governo porterà a dei risultati». Si tratta di un lavoro che richiede tempo, per stringere collaborazioni con Paesi terzi e rafforzare pattugliamenti congiunti. «Poi c’è la strategia economica per cercare di aiutare il Nord Africa a prosperare, il piano Mattei della Meloni, si lavora sul coinvolgimento degli Stati Uniti e della stessa Nato, perché se l’Africa esplode diventa un problema anche di sicurezza per tutta l’Europa, per tutta l’alleanza». Dunque, tra le idee per affrontare l’emergenza migranti c’è pure quella di coinvolgere la Nato.
Lo conferma lo stesso senatore della Lega: «Sicuramente può essere un’idea. La difesa dei confini diventa un problema di sicurezza nazionale, non è più soltanto una questione di accoglienza: l’Europa rischia di essere schiacciata da una parte dalla guerra in Ucraina, dall’altra da un fenomeno migratorio che ha assunto proporzioni molto consistenti. Questo l’Unione Europea non lo ha ancora capito, o fa finta di non capire». Per quanto riguarda il blocco navale, secondo Romeo quello vero è stato fatto da Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno. «Faceva capire che arrivare in Italia non era facile, perché non si sbarcava. Non è mica detto che se metti 100 navi nel Mediterraneo arrivino meno migranti, anzi magari ne arrivano di più. Io ricordo l’operazione Mare Nostrum: c’erano tutte le navi schierate, ma anziché partirne 100 ne partivano 1.000».
“COME VOGLIAMO FACILITARE I RIMPATRI”
Per settembre è stata annunciata una stretta sui migranti, che riguarda in particolare il tema dei rimpatri. «Facilitarli è importantissimo. Dunque bisogna non solo fare accordi bilaterali, ma anche snellire il processo burocratico interno. In questo modo i numeri dei rimpatri si possono aumentare», spiega Massimiliano Romeo a La Verità. Quindi, da un lato si lavora nel medio termine sulla stabilizzazione dei Paesi del Nord Africa e del Mediterraneo. Invece, nel breve termine si lavora a velocizzare le procedure per i rimpatri, oltre a stabilire importanti presidi di sicurezza. «Le faccio un esempio che mi riguarda. Io sono di Monza, e Piantedosi ha annunciato che ritornerà dal primo settembre ‘’esercito in città per controllare soprattutto la stazione. Avremo un maggior presidio delle forze dell’ordine per cercare di gestire al meglio questa fase», aggiunge Romeo.
Nell’intervista, il senatore leghista coglie l’occasione per rispondere alle critiche della sinistra: «Improvvisamente si lamentano che arrivano gli immigrati, a cui fino a ieri dicevano “venite tutti qui”». Dunque, Romeo comprende i malumori dei sindaci, ma non della sinistra in generale. «Ma è il solito giochino, ormai lo abbiamo capito. Quel che dobbiamo fare, seriamente, è cercare di gestire il momento, stando vicino ai nostri amministratori». Un lavoro tutt’altro che semplice, ma il compito di Romeo è proprio quello di far capire che la situazione cambierà. «Magari il lavoro che si sta facendo ora porterà esiti fra qualche mese. È un momento complicato, ne prendo atto senza tanti giri di parole. Ma alla fine la situazione si stabilizzerà e raggiungeremo i nostri obiettivi».