Migranti, Salvini esulta: sbarchi quasi azzerati. Il ministro dell’Interno, protagonista nelle scorse ore dello scontro al governo con il M5s, in conferenza stampa ha fatto il punto sul tema immigrazione ed ha spiegato: «I dati ultimi aggiornati, veritieri e inconfutabili sul tema immigrazione sono assolutamente positivi. Il dato più significativo è quello sulle presenze di irregolari stimati, molto più basso rispetto a quello che io potessi presumere. Partiamo dagli arrivi: sbarcati 666 ad oggi dal 1° gennaio, a fronte degli 8930 del 24 aprile dell’anno scorso. E’ un -93 per cento rispetto all’anno scorso. Per quello che riguarda il numero degli allontanati dal territorio nazionale, il numero è di 5568: 2053 rimpatriati, 437 riammessi nei paesi di provenienza, più 3078 respinti alla frontiera. Sostanzialmente siamo in attivo di quasi 5000 tra dare e avere».
MIGRANTI, IL PUNTO DI SALVINI
E promette di andare avanti su questa strada il capo del Viminale, nonostante le resistenze M5s sulla politica dei porti chiusi: «Gli sbarchi sono stati 478 mila negli ultimi quattro anni, le presenze certificate in Paesi europei sono 268 mila che non sono dunque in Italia: ne abbiamo riaccolti 32 mila. Quelli che sono ad oggi in accoglienza in Italia al 18 aprile sono 119 mila, a fronte dei 184 mila del 1° gennaio 2018, dunque meno 65 mila. Fra quelli all’estero e quelli alloggiati, quelli di cui non si hanno traccia sono 90 mila. Di questi ultimi quattro anni e mezzo, la differenza tra sbarcati, accolti e spariti è massimo di 90 mila persone. E’ sicuramente una cifra importante su cui stiamo lavorando, ma non sono le centinaia di migliaia che si temeva». Prosegue, a proposito dei rimpatri: «Parlando dei posti nei centri per i rimpatri: quando sono arrivato erano 425, ad oggi sono 672. Nelle prossime settimane arriveranno a disposizione altri 250 posti tra Bari, Roma, Torino e Potenza. Altri 400 posti arriveranno entro ottobre, che sono i Cpr di Gradisca d’Isonzo, Milano, Macomer e Modena. Arriviamo a ottobre 2019 con 670 posti in più, arrivando dunque a triplicare il numero di posti a disposizione per i migranti che possono essere espulsi».