Per la prima volta nel 2023 gli sbarchi di migranti in Italia si riducono rispetto all’anno precedente. Dopo un settembre rovente, con l’hotspot di Lampedusa costantemente al collasso, il governo può tirare un sospiro di sollievo. Un calo del 24 per cento, riporta Il Messaggero, accolto con parziale ottimismo dal Viminale: “Qualche segnale positivo”, le parole del ministro Matteo Piantedosi.
I flussi però non sono ancora sotto controllo, il monito di fonti vicine al governo. Il ribasso di sbarchi è legato all’accordo siglato con la Tunisia, un patto che finalmente inizia a dare i suoi frutti dopo polemiche e tensioni. I numeri lo confermano: le partenze dalla Libia sono stabili rispetto al mese precedente, mentre quelle dalla Tunisia sono passate da 16 mila a 2.500.



Le novità sul dossier migranti

Il dialogo con Kais Saied sta portando risultati, aveva già sottolineato il premier Giorgia Meloni nel corso delle comunicazioni al Parlamento pre Consiglio europeo: “Il frutto di una rafforzata volontà politica di portare avanti quell’accordo nonostante una parte politica abbia agito in tutti i modi per provare a sabotarlo, non comprendendo che così avrebbe fatto un dano agli italiani e un grande favore ai trafficanti di esseri umani”. Ma il governo si attende ulteriori passi avanti, considerando che i negoziati tra Tunisi e l’Unione europea proseguono tutt’ora. Il percorso sarà lungo, il governo lo sa, ma non ci sono alternative: il dialogo con il Paese africano è l’unica strada per fare sì che l’instabile situazione del Medio Oriente non si traduca in impennate improvvise degli sbarchi nel Belpaese.

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