La situazione è ormai ingestibile per sindaci e governatori. Attualmente sono 116mila i migranti ospitati nei centri di accoglienza italiani. Quasi la metà sono però distribuiti in sei regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Sicilia e Campania. Una pressione che è destinata a crescere con gli sbarchi recenti. Sulle coste italiane questa settimana sono sbarcati in quasi 6mila. Infatti, il sistema di accoglienza diffusa con cui il Viminale sta provando a gestire il flusso di arrivi comincia a mostrare qualche problema.



Non solo perché il piano per gli hotspot che servono ad accelerare i rimpatri è ancora in divenire, ma anche perché diversi amministratori locali non sono disponibili ad accogliere migranti sui loro territori. Le ragioni sono spesso dettati da una specie di «cortocircuito politico», spiega una fonte governativa citata da Il Messaggero. Questo porta «governatori e sindaci di sinistra a schierarsi per il “no” per fare un dispetto a Giorgia Meloni», e quelli di centrodestra «a dover rendere conto ai propri cittadini delle posizioni tenute negli anni passati».



EMERGENZA MIGRANTI, LA PROTESTA DI GOVERNATORI E SINDACI

In Veneto, dove sono stati accolti 7.445 migranti secondo i dati del Viminale, il governatore leghista Luca Zaia è alle prese con i malumori dei sindaci che nelle prossime settimane dovranno garantire quasi 4mila posti aggiuntivi. Molti primi cittadini contestano il sistema dell’accoglienza diffusa e accusano le prefetture di «scaricare» i profughi senza preavviso. Stando a quanto riportato da Il Messaggero, la situazione migranti in Veneto rischia di diventare esplosiva dal punto di vista politico. Ma qualcosa di simile sta accadendo in altre regioni, a conferma che l’emergenza migranti dichiarata nell’aprile scorso sta risalendo da Sud verso Nord.



Sicilia e Calabria attendono risposte sugli hotspot regionali di prima accoglienza promessi mesi fa, il leghista Massimiliano Fedriga in Friuli è messo sotto scacco dalla rotta balcanica e contesta il sistema definendo l’accoglienza diffusa «un grandissimo fallimento». In Emilia-Romagna c’è il sindaco leghista Mauro Giannini di Pennabili che ha introdotto una multa per proprietari e gestori di immobili che ospitano migranti. Invece, il governatore della Toscana, Eugenio Giani, lamenta di essere penalizzato perché i calcoli sulla redistribuzione degli arrivi di migranti si basano sull’estensione territoriale delle regioni, quindi quelle con superfici maggiori sono sfavorite.