Un soccorso in mare o una “consegna” di migranti ai miliziani libici? La domanda sorge spontanea dopo la visione del video integrale pubblicato dal Giornale, in cui si vedono tre barche, che non appartengono alla Guardia costiera libica ma sono colluse con una milizia di Zawiya, mentre si muovono attorno a un barcone stralcomo di migranti, insieme ad alcuni trafficanti. Il video in questione, che è stato realizzato dal personale della ong Aita Mari, mostra poco dopo l’inizio un libico con la maglietta verde che si trova su un fuoribordo militare con la bandiera del suo Paese e dell’antiterrorismo: è ripreso mentre fa segno di avvicinarsi proprio al personale dell’ong per far sì che si portassero via i migranti.
C’è poi un’altra imbarcazione con i trafficanti di esseri umani. Le immagini sollevano dubbi riguardo questa operazione di soccorso, alimentando i dubbi che si sia stata in realtà una “consegna” da parte dei miliziani libici che si spacciano per la Guardia costiera. Questo “soccorso” è avvenuto il 16 luglio, quando c’è stato l’intervento dell’Aita Mari, in acque libiche. Il Giornale precisa che nella versione integrale del video, che ha una durata di quasi 4 minuti, non si riscontrano tensioni particolari con i libici, anzi emerge la volontà di non fermare le persone dirette verso l’Italia.
I DUBBI SULLA VERSIONE DI AITA MARI
Il Giornale teme una collusione o addirittura un’appartenenza da parte di questi libici ai miliziani di Zawiya, che sfuggono al controllo governativo e sono coinvolti nel traffico di migranti. Dal video si evincerebbe che le tre barche libiche attendono l’imbarco dei migranti sulla nave di Aita Mari, che poi il 19 luglio ha fatto sbarcare a Ravenna 34 persone.
L’ong spagnola, finanziata dal governo regionale basco, avrebbe comunicato alla Guardia costiera italiana che erano stati avvicinati da tre navi libiche e che sarebbero stati a distanza, ma la versione verrebbe smentita dal filmato, visto che appunto sembra che il recupero venga “facilitato”. L’ong su X ha riferito che c’è stata tensione durante l’operazione e che la barca dei migranti sia stata ripresa da sconosciuti, ma il video allegato non è quello integrale, con gli elementi che fanno ipotizzare la “consegna” dei migranti.
SOCCORSO O “CONSEGNA” DI MIGRANTI? INTERVIENE FDI
Il Giornale si chiede se Aita Mari non sapesse che i tre libici a bordo della lancia nera e del gommone militare siano stati identificati e siano trafficanti di esseri umani. A identificarli è Migrant rescue watch, un account su X vicino alla Guardia costiera della Libia che accusa da tempo le ong di non dire tutta la verità sui trafficanti. Ad esempio, all’inizio di luglio criticava Ocean Viking di Sos Mediterranee. Tutte queste accuse sono tutte da prova, è bene precisarlo, ma comunque ci sono documenti e video da esaminare.
Vuole farci chiarezza anche Fratelli d’Italia, secondo cui «il rapporto tra ONG e scafisti è sempre più ambiguo». Anche il partito di Giorgia Meloni ha la sensazione che le immagini mostrino «un vero e proprio trasbordo organizzato» nel Mediterraneo, ma comunque ci sono domande a cui bisogna dare tempestivamente risposta. «Noi non saremo mai complici dei trafficanti di esseri umani: la nostra lotta continua a viso aperto, su tutti i fronti», conclude Fdi.