L’Europa sta facendo progressi sul tema migranti. Ne è certo Antonio Tajani, che ha affrontato la questione in un’intervista a Welt, a pochi giorni dal vertice tra Italia e Germania a Berlino. «Si comincia a capire che la migrazione è un problema europeo e non italiano». Lo dimostra anche il fatto che l’accordo con l’Albania potrebbe ispirare proprio la Germania.



«Quando il cancelliere tedesco Olaf Scholz dice di comprendere gli accordi che abbiamo raggiunto con l’Albania e di seguirne da vicino l’attuazione, significa che anche in Germania si comincia a pensare in modo diverso rispetto al passato. Perché se non si affronta il problema della migrazione primaria, non si può fare nulla per quella secondaria», aggiunge il ministro degli Esteri italiano. A proposito dell’intesa con Tirana, Tajani spiega che la questione non è ridurre il numero degli arrivi, «ma di garantire più spazio per accogliere le persone. Perché c’è il rischio che il loro numero continui a crescere a causa della guerra in Medio Oriente».



“SERVE UN PIANO MARSHALL CONTRO CRISI MIGRANTI”

Inoltre, si tratta di un sistema che consente all’Ue di avere un maggiore controllo su chi arriva, oltre ad essere un tema di sicurezza interna. «Anche il terrorista che ha compiuto l’attentato a Bruxelles aveva raggiunto l’Ue attraverso il Mediterraneo e Lampedusa». Per ridurre il numero di persone, c’è bisogno comunque di una «strategia paneuropea in Africa, un piano di investimenti simile al Piano Marshall, che garantisca il rilancio dello sviluppo della regione in modo che le persone non vogliano più lasciare le loro case», segnala Tajani a Welt.



Il ministro degli Esteri viene sollecitato anche sull’accordo stretto con la Tunisia sui migranti: «Le relazioni tra Italia e Tunisia restano eccellenti. Sono stato lì solo circa un mese fa per finalizzare un accordo per 4.000 visti di lavoro aggiuntivi. E nelle ultime settimane, meno migranti hanno lasciato la Tunisia per l’Italia perché Tunisi ha rafforzato i controlli sulle sue coste. Ma questi cambiamenti richiedono tempo, non c’è una bacchetta magica che possa essere agitata per accelerare tutto».

“MAI ALLEATI CON LE PEN E AFD IN EUROPA”

Nell’intervista al giornale tedesco Welt, Tajani affronta anche il tema delle prossime elezioni europee. Da leader di Forza Italia ribadisce la contrarietà ad una coalizione del Ppe col gruppo di destra Identità e Democrazia (Id): «Non è possibile fare alleanze con Marine Le Pen (del Rassemblement National francese) e con l’AfD (il partito di estrema destra tedesco, ndr), che sono membri importanti dell’Id, perché non credono nell’Ue e nella Nato. Hanno posizioni politiche fondamentalmente diverse dalle nostre. E non mi piacciono i loro temi». Inoltre, il vicepremier giudica negativa il fatto che l’AfD abbia proposto di far andare i bambini con disabilità in scuole diverse dagli altri studenti. «Questo contraddice ogni concezione logica e cristiana della vita. Dopo tutto, non si tratta di una questione di abilità mentali e fisiche; ogni persona è utile e insostituibile».

Vista la vicinanza di AfD e Lega, il vicepremier ci tiene a difendere gli alleati italiani: «Possono appartenere allo stesso gruppo a livello europeo, ma sono completamente diversi in termini di contenuti. In Italia, il ministro per le persone con disabilità è un ministro della Lega e quindi ha posizioni opposte a quelle dell’AfD. Per me è una questione di contenuto, non di forma. Rispetto gli elettori della Le Pen e quelli dell’AfD. Ma le loro idee sono incompatibili con le mie. I nostri punti di riferimento in politica estera sono l’UE e gli USA. Come possiamo fare un accordo con loro?». Per Tajani l’unica alleanza possibile per il Ppe è quella con socialdemocratici, liberali e il conservatore Ecr, il gruppo di cui fa parte anche Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. «L’Ecr è parte integrante delle istituzioni europee, qualcosa di completamente diverso dall’Id».