Continua l’inchiesta de Le Iene sui centri di detenzione per migranti in Libia, delle strutture lager in cui i migranti vengono torturati e costretti a vivere tra fame e malattie. Gaetano Pecoraro ha parlato con alcuni testimoni: «Cosa ho visto in quel posto? Cose orribili! Peggio di tutte le altre cose che ho vissuto. Buio, poco spazio, caldo, mancanza di cibo… sempre in piedi, non c’era nemmeno un posto per sedersi». Prosegue un altro migrante: «Eravamo tutti ammassati in piedi, il cibo scarseggiava, non c’era posto per dormire e pochi bagni. Prima di mangiare ti picchiavano e anche dopo aver mangiato ti picchiavano. Come mi picchiavano? A mani nude o con dei bastoni. C’era un poliziotto di nome Sami che ci picchiava». Triq al Matar è uno dei centri finanziati dall’Italia attraverso alcune Ong, ma la situazione è anche peggiore rispetto ad altre strutture: «C’era sempre il problema del bagno perché per 1400 persone funzionavano solo 2 bagni. Lì ti torturano finchè non perdi i sensi. Il dolore lo senti solo dopo. Per esempio ti fanno sedere su una sedia e ti legano mani e piedi, poi ti ribaltano e ti torturano i palmi delle mani e le piante dei piedi». Clicca qui per vedere il video de Le Iene. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



Migranti torturati in Libia, l’inchiesta di Gaetano Pecoraro

Gaetano Pecoraro racconta le torture subite dai migranti in Libia nel servizio di questa sera alle Iene Show. Sarebbero ben sette le ong italiane destinatarie dei finanziamenti forniti dai due governi che si sono alternati tra il 2017 e il 2018. Un totale di sei milioni di euro che teoricamente avrebbero dovuto aiutare i profughi a migliorare la propria vita nei centri di detenzione della Libia. La iena Gaetano Pecoraro darà voce ad alcuni migranti nel servizio che andrà in onda questa sera nella nuova puntata delle Iene con rivelazioni sconvolgenti. Dalle anticipazioni del servizio, inoltre, si apprende che molte ong avevano deciso di non prendere parte al bando perchè dubitavano del fatto che si potessero raggiungere degli standard minimi. Giustamente sui social si è sollevata la polemica per quanto accaduto e la sensazione è che dopo il reportage di Gaetano Pecoraro la rabbia del pubblico aumenterà.



Nove migranti raccontano le torture a Le Iene Show

Le ong avrebbero dovuto occuparsi in Libia della ristrutturazione e la ricostruzione dei servizi essenziali come i bagni nei centri ma anche della distribuzione di kit di prima necessità come vestiti, sapone, spray anti-insetti e medicinali per evitare malattie pericolose. Inoltre le ong avrebbero dovuto occuparsi anche dell’assegnazione nei centri più urgenti. Insomma una situazione delicata, soprattutto se si considera lo scandalo sollevato da Gaetano Pecoraro, che a Tunisi ha incontrato nove ragazzi detenuti in queste strutture per capire quanto accaduto realmente. I migranti hanno raccontato di aver ricevuto torture, minacce e di aver rischiato la morte in più di un’occasione. Nessun sostegno da parte di psicologi e medici, ma solo paura e maltrattamenti.



Caos migranti, sui social i fan incoraggiano Pecoraro

Gateano Pecoraro è una delle iene più apprezzate dal pubblico dei social. E’ infatti sufficiente dare uno sguardo alla sua pagina facebook per capire come il reporter di Mediaset sia avvolto da affetto e attestati di stima. “Gaetano dirti bravo è poco e sarà sempre poco per il servizio che hai reso alla collettività Italiana. Grazie e ancora complimenti a te e tutto lo squadrone delle Iene” gli scrive un fan in riferimento ad uno dei suoi ultimi servizi. C’è grande fiducia nei suoi confronti a poche ore dalla messa in onda del video sui migranti torturati in Libia. “Gaetano sei un grande” gli scrivono. “Bravi voi delle Iene che aiutate a rimettere le cose al posto giusto speriamo bene” l’apprezzamento di un altro utente. “Bisogna fare dei servizi con lo scopo di cambiare il sistema sporco e marcio” si legge tra i commenti.