Migranti Usa, le nuove norme imposte dallamministrazione Biden in occasione della scadenza del famoso “Titolo 42” varato da Trump per respingere le persone al confine, sarebbero ancora peggiori delle precedenti. In un articolo del quotidiano Usa Today, la politica e direttrice dell’associazione per le libertà civili American Civil Liberties Union, Maribel Hernández Rivera ha analizzato la situazione attuale, affermando non solo che i problemi sarebbero aumentati, ma che a causa degli interventi di Biden sull’emergenza migranti, migliaia di persone sarebbero state costrette a tornare indietro nei paesi di provenienza, nei quali avrebbero poi subito gravi violenze o addirittura pagato con la morte il rientro.



Una denuncia che parte dalla forte critica sulla politica per l’immigrazione adottata dal governo attuale, che era stata annunciata in controtendenza rispetto alle restrizioni imposte da Donald Trump, ma che si sta dimostrando avere gli stessi effetti al confine col Messico, con conseguenze che si ripercutono sulle persone che non riescono ad accedere alle richieste di asilo in Usa.



Usa nuove regole Biden migranti,” Effetti peggiori di Titolo 42″

La politica Maribel Hernández Rivera, lavora come attivista per i diritti umani al confine con il Messico, e afferma che la situazione attuale è grave. Dopo la fine dell’emergenza Covid e la fine del decreto Titolo 42,  migliaia di migranti in più ogni giorno cercano di attraversare il confine illegalmente per chiedere asilo in Usa. Ma vengono bloccate allo stesso modo con cui avveniva la procedura durante l’amministrazione Trump. Le nuove norme di Biden infatti, avrebbero gli stessi effetti di respingimento, con trattamento che dalle Ong viene definito “disumano e poco equo“. Le esenzioni applicate infatti riguardano pochissime categorie di migranti.



Quindi, prosegue Maribel Rivera, “É  crudele che la richiesta di asilo in Usa sia privilegio solo per pochi eletti“, e ha aggiunto “Il nuovo sistema prevede che chi ha attraversato alcuni paesi come il Messico non possa fare subito la richiesta, ma si affidi ad una app telefonica che smista le domande prima della partenza“. Questo provoca gravi disagi tra le persone in attesa di una decisione, che nel frattempo o vengono lasciate in sospeso o respinte definitivamente costringendo le persone, anche madri con bambini piccoli, a restare in patria e correre seri pericoli. L’appello è per una legge più umana e una svolta rispetto al passato, conclude l’attivista “C’è in gioco la vita delle persone“.