Miguel Bosé ha concesso una lunga intervista a Jordi Évole, star della tv spagnola La Sexta, e amico di lunga data del cantante. L’intervista, realizzata in Messico dove Bosé vive, è andata in onda domenica sera. All’inizio dell’incontro, Bosé ha chiesto al giornalista di togliersi la mascherina: “Sono negazionista e questa è una posizione che tengo a testa alta. C’è un disegno che non si vuole far sapere, questa è la verità”. In Spagna il Coronavirus ha provocato 76 mila vittime, tra cui sua madre Lucia Bosé, morta in isolamento nell’ospedale di Segovia il 23 marzo dell’anno scorso. “Non è stato il virus a ucciderla, ma qualcos’altro… Se parlassi direi cose molto pericolose per chi doveva curarla”, ha aggiunto Bosé, che mesi fa è stato bannato da Twitter per aver diffuso fake news ai suoi milioni di follower. Il giornalista ha obiettato in modo deciso le parole del cantante: questa parte dell’intervista verrà diffusa integralmente domenica prossima, 18 aprile.



Miguel Bosé: la dipendenza dalla droga

L’intervista si è così sposata sulla vita privata di Miguel Bosé e sugli anni più difficili del suo passato, segnato dalla dipendenza dalla droga.Tutto è cominciato una notte alla fine degli anni Ottanta, dopo una delusione d’amore: “Chiamai alcuni amici e dissi loro: ho bisogno di fare festa. Ricordo il primo bicchiere, e poco dopo la prima striscia di coca”. Ma da una serata occasionale, la droga è diventata parte della sua vita quotidiana: “Sono arrivato a consumare quasi due grammi di cocaina al giorno, oltre a fumare marijuana e a prendere pastiglie”. Per uscire dalla dipendenza, Bosé ha affrontato un percorso difficile e sette anni fa ha chiuso definitivamente con le sostanze stupefacenti. Senza nominarlo. Bosé ha parlato anche del suo ex compagno, Nacho Palau. Finita la loro relazione si è aperta una lunga battaglia legale per l’affidamento dei loro quattro figli – Diego, Tadeo, Ivo e Telmo – nati da madri surrogate. Durante l’intervista Bosé ha parlato con una voce quasi irreale: “La mia voce naturale va e viene. È un problema di natura emotiva. Ho cominciato a perdere la voce nel momento in cui questa relazione ha cominciato ad andare male… Adesso almeno posso parlare, però sono arrivato proprio a non riuscire ad emettere suoni, zero”.



Il difficile rapporto con il padre Luis Miguel Dominguín

Miguel Bosé ha parlato anche del rapporto con il padre, il leggendario torero Luis Miguel Dominguín. “Papà mi manca”, ha ammesso il cantante, ricordando il padre scomparso nel 1996. Ma il loro è sempre stato un rapporto conflittuale, per decenni il cantante spagnolo è stato paragonato al padre: “Lui voleva da me, figlio primogenito, un erede fatto su misura per lui”. Lo scontro più grande avvenne il giorno in cui il torero obbligò il figlio ad accompagnarlo a una partita di caccia. Dominguín chiese al figlio di sparare a una cerva: Miguel sparò e uccise l’animale ma “al momento di strapparle le viscere scoprimmo che la cerva portava in grembo un cucciolo, gli mancavano solo poche settimane per nascere”, ha raccontato Bosé a Jordi Évole. Il giovane Bosé reagì malissimo e prese a pugni il padre: “Lui mi diede del codardo, ma io non mollai. Quel giorno papà capì che con me non sarebbe stato facile”.

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