Miguel Gobbo Diaz, attore e noto protagonista della fiction Nero a metà, si racconta a Serena Bortone nel nuovo appuntamento di Oggi è un altro giorno. “Sono molto orgoglioso di essere il primo ispettore nero, anche perché ci voleva nel 2020, abbiamo bisogno di diversità, di nuove storie…” ha esordito Miguel, che ha poi fatto un tuffo nel passato, raccontando come è avvenuto il suo trasferimento da Santo Domingo al Veneto. “Mio padre ha fatto un viaggio a Santo Domingo e lì ha incontrato mia mamma. Si sono piaciuti, conosciuti e innamorati. Poi lei ha deciso di trasferirsi in Italia per continuare questa conoscenza e si sono sposati. Lui poi mi ha adottato, è diventato il mio papà ma io non lo chiamo papà adottivo, lui mi ha cresciuto ed è il mio papà. I figli sono di chi li cresce.”
Miguel Gobbo Diaz: “Sono cresciuto a Vicenza ma da Santo Domingo mi porto…”
Miguel Gobbo Diaz ha poi raccontato il suo rapporto con Santo Domingo e con l’Italia: “Essendo cresciuto a Vicenza io ho gli usi e i costumi del Veneto. Allo stesso tempo ha anche imparato il senso del lavoro, dell’impegno e del sacrificio del luogo. Da Santo Domingo mi sono portato il caldo, io amo il caldo, l’estate e soffro il freddo.” In Italia è poi nato il sogno della recitazione ma conquistare l’obiettivo non è stata cosa semplice. Diaz ha infatti raccontato su Rai 1 che: “Non è stato facile perché al centro sperimentale eravamo in tre ragazzi di colore e c’era sempre poco spazio per noi, dovevamo lavorare il doppio. Mi avevano inoltre detto che era difficile trovare un posto sul mercato per noi. Non mi sono però scoraggiato, soprattutto non ho mollato per la mia famiglia.”