Sinisa Mihajlovic sarà uno dei tanti ospiti del Festival di Sanremo 2021, la manifestazione canora più importante d’Italia, che prenderà il via fra poche settimane. “Mi ha chiamato Amadeus – racconta oggi il tecnico del Bologna, intervistato dai microfoni del Corriere della Sera – per fortuna non c’è pubblico, sennò io e Ibra sai che roba… Io e Ibra saremo due zingari sul palco. Una canzone italiana che mi piace? Io vagabondo… ma adoro anche i testi di Cremonini, Morandi, Ramazzotti, Antonacci, Venditti. L’Italia è perfetta in tutto, vi manca un po’ di coraggio ma avete tutto per il resto… A volte provo invidia a non essere italiano”.
Intanto c’è da affrontare il derby emiliano contro il Sassuolo, in programma domani alle ore 20:45 al Mapei Stadium, e gara che Mihajlovic spera di vincere, ancor di più nelle prossime ore, visto che proprio domani l’allenatore rossoblu compirà 52 anni: “Ora c’è la partita contro il Sassuolo: noi e loro siamo due società modello, loro hanno speso di più per certi giocatori ma noi dobbiamo fare il passo in più da punto di vista mentale. E domani è il mio compleanno e quindi se i miei giocatori mi fanno un regalino io sarò contento”.
MIHAJLOVIC: “RESTO A BOLOGNA? QUI STO BENE, VEDIAMO”
Si parla anche dell’incontro con i tifosi avvenuto dopo il famoso pullman-gate che ha fatto infuriare gli stessi supporters rossoblu: “Loro hanno espresso i propri punti di vista, poi ho parlato io e ho detto che mai e poi mai avrei potuto insultare o offendere qualcuno, perché so quanto mi hanno dato i tifosi, quanto ho dato io e che tipo di rapporto esiste. Io a Bologna sto bene e amerò questa piazza e questa gente fino a quando vivrò. Loro hanno sofferto per quel che è successo sul pullman, io quando ho letto “Pezzenti” sullo striscione. Non devo chiedere scusa perché non ho offeso nessuno, è il mio modo di fare e scherzare, ma so che quando qualcuno ci rimane male è giusto parlarsi. E lo abbiamo fatto”. E sul futuro, Mihajlovic ammette di stare bene a Bologna, ma non disdegnerebbe comunque un’esperienza altrove: “A Bologna sto bene, sono tranquillo, sereno, a volte mi arrabbio ma adesso pensiamo alla salvezza. Poi vedremo. Con la società c’è sempre stata unità di vedute, a fine anno vedremo quali programmi ci saranno.. se mi piace la Premier? Sono uno che ovunque va vuole riuscire a far bene le cose. Sì, mi piacerebbe vivere altre culture ma non devo andare via per forza. Di solito quando mi ci metto riesco sempre ad esaudire i miei sogni. Dovrei vivere 150 anni per poter fare tutto quel che vorrei, pensa che stavo morendo a 51…”.