Ieri ha annunciato di doversi fermare perché deve curarsi di nuovo contro la leucemia, ma il percorso di Sinisa Mihajlovic è ripreso un mese fa, quando ha scoperto i nuovi segnali di allarme. A svelare il retroscena è la Gazzetta dello Sport, secondo cui le prime avvisaglie sarebbero emerse dopo la partita contro la Salernitana. Il tecnico del Bologna, però, non ne ha parlato con nessuno, infatti ha guidato la squadra anche nella partita contro il Torino. Per avere certezze sul ritorno della malattia si è sottoposto ad un intervento definito “non banale“, per il quale normalmente si dovrebbe restare in ospedale una settimana.



Invece Sinisa Mihajlovic è tornato a casa la sera stessa, mentre la mattina successiva si è presentato a Casteldebole per l’allenamento senza dire niente a nessuno, ma stando a fatica in piedi. Due giorni dopo, imbottito di antidolorifici, ha diretto la squadra contro la Fiorentina. Ma quando ha avuto l’esito, per il quale lo stop è inevitabile, l’allenatore ha informato la dirigenza, preparando la partita con l’Atalanta. Squadra e staff hanno appreso tutto solo sabato, prima dell’annuncio in conferenza stampa.



MIHAJLOVIC LEUCEMIA, TERAPIA INNOVATIVA PER CURARLO

Altre informazioni sulle condizioni di Sinisa Mihajlovic le fornisce il Resto del Carlino, secondo cui l’allenatore del Bologna entrerà nel reparto di Ematologia del Sant’Orsola all’inizio della nuova settimana. Pare che sia stata presa in considerazione una terapia innovativa in campo Onco-ematologico che si basa sui linfociti T, i “soldati” del nostro sistema immunitario. La tecnica in questione è Car-t, che richiede una preparazione complessa. Si comincia con un prelievo di cellule del sangue che vengono poi separate dalle altre cellule e del plasma.



I linfociti vengono inviati al laboratorio per un processo di ingegnerizzazione: viene introdotto un recettore che è in grado di riconoscere le cellule tumorali. Per questa procedura servono settimane, trascorse le quali i linfociti ingegnerizzati vengono infusi nel sangue del paziente per cominciare la battaglia. Lo stesso allenatore ha spiegato che al Sant’Orsola sarà seguito dalla dottoressa Francesca Bonifazi, responsabile del programma dipartimentale terapie cellulari avanza che lo aveva seguito nella precedente fase terapeutica.