La guerra scoppiata in Ucraina con l’invasione da parte della Russia non può lasciare indifferente Sinisa Mihajlovic, che purtroppo ha avuto modo di conoscerla in prima persona. L’ha vissuta nell’ex Jugoslavia ed è per lui impossibile dimenticarla. «Spero finisca presto e spero soprattutto che nessuno si abitui a notizie di questo tipo», ha dichiarato l’allenatore del Bologna nella conferenza stampa di presentazione della partita contro la Salernitana. Ma il tecnico serbo ha ricordato che «oggi la guerra è la prima notizia ovunque, ma poi diventa la seconda, la terza e magari tra un mese non se ne parla più». Questo è quello che accade di solito, ma non deve essere così. «Diamo tutti un contributo non dimenticando mai cosa sta succedendo», l’appello lanciato da Sinisa Mihajlovic. Lo sa bene perché «la guerra lascia un segno». Lui ad esempio lo ha scolpito dentro di sé. «Ricordo che quando scoppiò la guerra nel mio paese avevo vinto la Coppa dei Campioni con la Stella Rossa, poi venni in Italia». Quando vinse il campionato con la Lazio «bombardavano il mio Paese».



MIHAJLOVIC “QUANDO HO VISSUTO LA GUERRA…”

Per Sinisa Mihajlovic «questi sono i veri problemi». Inoltre, sono quelle situazioni in cui «sono i poveri a morire». L’allenatore del Bologna ha ricordato cosa ha vissuto: «Speravo che i miei allenamenti durassero 24 ore perché solo in quei momenti non pensavo alla guerra e ai bombardamenti. Quando finivano era un casino: pensieri, immagini, tutto diventava difficile da gestire, essendo coinvolto direttamente». A tal proposito, ha ricordato un altro episodio: «Quando sentivo decollare gli aerei ad Aviano chiamavo mia madre per dire: “Guarda, fra dieci minuti bombardano mettetevi sotto, in cantina”».



Non tutti però hanno la capacità di isolarsi. «È possibile anche non riuscire a non concentrarsi su nulla, perché durante una guerra è possibile non riuscire a sentire i propri cari per ore e allora pensi di tutto». L’occasione è importante per Sinisa Mihajlovic anche per invitare a non far passare sotto silenzio la guerra tra Russia e Ucraina: «Sono convinto che la guerra non deve e non può essere l’unico modo per risolvere i problemi». Prima di lasciare la conferenza, Mihajlovic ha aggiunto con commozione: «La guerra? Io so cosa significa».

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