Mika e gli orrori della guerra durante l’infanzia: la fuga da Beirut nel 1984

Mika concede una lunga ed intima intervista al Corriere della Sera, ripercorrendo le tappe più importanti della sua vita. Dall’infanzia segnata dalle bombe della guerra in Beirut, dov’è nato, sino alla fuga a Parigi e, successivamente, il trasferimento a Londra e l’iscrizione alla scuola di musica. Oltre al doloroso ricordo della madre, scomparsa un anno fa. Nel 1984 il cantante fuggì da Beirut con la famiglia e svela un ricordo per lui indelebile e difficile da dimenticare: “Noi che torniamo da una cena e troviamo il muro della stanza delle mie sorelle buttato giù da una bomba. La stanza si apriva sul vuoto“.



Sin da bambino, dunque, Mika ha vissuto gli orrori della guerra: “Potevamo parlare di vestiti o di scuola, ma si finiva comunque lì, alla guerra. Quel senso di vita che si ferma in continuazione, riparte e si ferma, insieme alle contraddizioni: cadono le bombe e i ristoranti cercano di aprire“. La vita del cantante ha dovuto fare i conti con le bombe da bambino e, a seguire, con numerosi trasferimenti: da Beirut a Parigi e, successivamente, da Parigi a Londra. Proprio a Londra si è avvicinato alla musica, iniziando a suonare il violino regalato dai genitori.



Mika ricorda l’adorata mamma: “Vivo ogni giorno come se fossi morto

Nel corso della lunga intervista Mika ha anche ricordato l’adorata mamma, scomparsa un anno fa. Lei che è stata una figura di riferimento per il cantante, viene ricordata con le seguenti parole e ringraziata per tutti i sacrifici affrontati: “Mia madre spendeva soldi, non per sé stessa, mai comprato un vestito per sé, li spendeva per noi, per la scuola: a Parigi andavamo alla scuola pubblica, in seguito, per problemi vari tra cui la mia dislessia, ci ha spostato in quella privata, costosissima“.



Il doloroso addio alla figura materna è avvenuto al termine di una dura battaglia affronta dalla donna: quella contro un tumore al cervello. Mika svela di aver dovuto inventare una vita senza di lei, seguendo un mantra: “Non vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo ma vivere ogni giorno come se fossi morto“. Secondo lui, infatti, “visto da quella prospettiva è tutto meraviglia“.