L’esibizione del 30 novembre 2019 per Mike Biker ha dimostrato i risultati sperati: adesso è ancora più amato dal pubblico e sembra essere già entrato tra le grazie di Fiorello grazie a “Stupido”. Stiamo parlando di uno dei 20 finalisti che si affrontano tra loro a Sanremo Giovani, nella speranza di accedere alla sezione Nuove Proposte della Kermesse Sanremese musicale 2020, condotta da Amadeus. Nome rigorosamente italiano all’anagrafe per Mike Biker, che in verità si chiama Michele Sechi, il 21 enne di Pisa ha già raccolto moltissimi consensi durante le sue esibizioni al talent Italia Sì/Sanremo Giovani capitanato da Marco Liorni, dove ha dimostrato di essere un ragazzo valido sia come artista che come persona. Risponde con parole pesate e pacate alle domande e trattiene molto bene l’emozione da esibizione artistica. E in fatto di musica, per quanto ancora giovane, sembra già saperne tanto. Di madre cinese e padre sardo, negli anni della sua formazione lo hanno aiutato moltissimo le restrizioni asiatiche, confinate nel fatto che in Cina, dove ha vissuto a lungo, non risiedono i social. Da lì, ha dichiarato di dover ripiegare il suo tempo in qualcos’altro di proficuo ed ha scelto di far parlare la sua chitarra, che sembra essere un suo prolungamento. Proprio in Cina scrive la sua prima canzone in Inglese, reduce da un ascolto imperniato sui Green Day, il gruppo punk statunitense che ama particolarmente.
Mike Biker, “Stupido”: metà cinese, metà sardo però pisano
Prima di esibirsi con “Stupido” Mike Biker risponde a Marco Liorni di essere metà cinese, metà sardo, però pisano, quasi a voler indicare che ogni luogo ha fatto di lui un pezzo della sua storia musicale. Cantautore, cantante e grande interprete dalla battuta sempre pronta, potremmo dire per il piccolo Mike Biker, il quale, prima di cantare, ascolta emozionato il messaggio dei nonni cinesi che gli augurano in lingua madre un futuro infinito, tutta la fortuna possibile, e lo intimano a non demordere, appellandosi a tutta la forza che lo ha sempre contraddistinto. Su questo saluto l’artista non può che mostrare la sua seppur lieve commozione, ma ci ha tenuto a precisare che dedica il suo percorso all’interno del Talent ItaliaSì al nonno sardo Renato che lo ha sempre sostenuto e accompagnato. Con tutte le carte in regola per emergere, con “Stupido” sfodera un’esibizione che conferma tutto il suo talento che riporta allo stile cantautoriale italiano tipico degli anni 70’ e 80’ che è stata la sua base d’ascolto unitamente ai testi inglesi. I download delle sue canzoni gli spianano la strada verso una qualificazione sicura, al punto che anche Fiorello lo ha voluto nella sua trasmissione Il programma della Sera di Radio Deejay. Onorato di questo invito Michele Sechi prosegue il suo cammino artistico a testa alta, con la bellezza del suo volto, della sua età e della sua musica.