Mike Bongiorno è stato uno dei numeri uno della televisione italiana. Soprannominato il re dei quiz, la vita di Mike Bongiorno è stata segnata dalla guerra avendo vissuto la seconda guerra mondiale sulla propria pelle. Statunitense naturalizzato italiano, Mike dopo la separazione dei genitori torna in Italia e si trasferisce a Torino con la mamma. Durante la guerra viene sfollato sulle Alpi piemontesi dove, grazie all’ottima conoscenza dell’inglese, diventa staffetta tra le formazioni della Resistenza e gli Alleati. Proprio durante una missione come staffetta, il giovane Mike viene catturato a Cravegna rischiando anche la morte. A salvarlo è il passaporto americano ritrovato da alcuni agenti della Gestapo.



Dopo la cattura viene arrestato e imprigionato a San Vittore dove, dopo 64 giorni di isolamento, resta in carcere fino al 26 settembre del 1944. Proprio il conduttore in una vecchia intervista rilasciata a La Repubblica raccontò gli anni terribili della guerra: “ero stato arrestato dai nazisti il 20 aprile del ’44, ma il passaporto americano era stato trovato da uno della Gestapo”. Grazie a quel documento si salva la vita, visto che non viene fucilato, ma solo arrestato.



Mike Bongiorno: dall’arresto alla deportazione nei campi di concentramento durante la 2a guerra mondiale

Gli anni della guerra hanno indubbiamente segnato la vita di Mike Bongiorno che ricordava il numero della sua cella ed anche il raggio. Dopo 64 giorni trascorsi in isolamento, il presentatore viene trasferito in prigione e grazie ad un trucchetto riesce a poter incontrare la mamma riportata nel reparto femminile. “Aveva tanta paura per me. Le guardie carcerarie, che mi volevano molto bene escogitarono un trucco per farmela incontrare”. Sono anni duri e difficili per il conduttore che, dopo aver trascorso tantissimo tempo in prigione viene trasferito in diversi campi di concentramento: “l’ultimo a Spital in Austria. Nel febbraio del 1945 sono stato oggetto di scambio. Prelevato dalla Croce Rossa, mi hanno portato a Marsiglia, poi in nave a New York”.



E’ l’inizio di una nuova vita, visto che Mike Bongiorno dopo essere passato prima nel campo di concentramento di Gries (Bolzano) e poi nel campo di rieducazione di Reichenau, in Austria torna nella sua New York dove ha cominciato un nuovo capitolo della sua vita.