Il furto della salma di Mike Bongiorno sconvolse l’opinione pubblica nel 2011. La salma fu trafugata con l’obiettivo di compiere un’estorsione nei confronti della famiglia dello storico conduttore. Ci furono anche appelli durante le ricerche. Dopo il ritrovamento del feretro, intatto, nei pressi delle sponde del fontanile Saretta in periferia della campagna del comune di Vittuone, vicino a Milano, la famiglia decise di cremarlo. Proprio per evitare un altro trafugamento, pochi giorni dopo la salma del presentatore fu cremata nel Cimitero monumentale di Torino su decisione della moglie Daniela, in accordo con i figli. Le ceneri furono poi disperse nelle valli del Cervino in Valle d’Aosta. Lo stesso anno la salma di Enrica Carello, madre di Mike Bongiorno, venne traslata dal cimitero di Dagnente e tumulata al Cimitero monumentale di Torino nell’edicola di famiglia. (agg. di Silvana Palazzo)
MIKE BONGIORNO, LA NOTIZIA CHE SCONVOLSE L’ITALIA…
Poco più di due anni dopo la morte di Mike Bongiorno, un’altra notizia altrettanto drammatica scosse l’intero mondo della televisione: la bara e la salma del “Re dei Quiz” furono trafugate. Era il 25 gennaio 2011 quando, dal cimitero di Dagnente, in provincia di Novara, le spoglie del compianto conduttore furono rubate. Un lavoro fatto ad arte nel cuore della notte e del quale solo la mattina seguente fu dato l’allarme. Il primo ad accorgersi del crimine commesso fu l’anziano Giuseppe Buscaglia, un uomo che come ogni giorno era solito recarsi sulla tomba di famiglia per fare visita ai suoi cari defunti e che poi allertò il custode. Quella mattina giunse nel cimitero di Dagnente alle 10.30 in punto: “Ho visto la lapide tolta, i mattoni per terra e il loculo vuoto. Non c’era altro”, dichiarò ai carabinieri. Sentito per primo dai militari, nella caserma di Arona, ammise di “non avere mai visto persone strane nel cimitero. Anzi spesso non c’è nessuno oltre me”. Proprio la tranquillità del luogo giocò dalla parte dei malviventi che per rubare la salma del conduttore ruppero la lapide della tomba. Le indagini presero prontamente il via, dopo gli opportuni accertamenti da parte dei carabinieri del Ris arrivati per l’occasione in elicottero da Parma. Per due settimane gli inquirenti raccolsero testimonianze ed analizzarono immagini di telecamere e tabulati telefonici nella speranza di poter risolvere l’ennesimo “quiz” che anche dopo la sua morte Mike Bongiorno regalò agli italiani.
MIKE BONGIORNO, SALMA TRAFUGATA: IL RITROVAMENTO E LE CONDANNE
La famiglia di Mike Bongiorno sin da subito rimase sotto choc per l’accaduto e volle mantenere il più stretto riserbo. “Siamo sgomenti e increduli”, fu il primo commento a caldo del figlio Michele Bongiorno junior raccolto da Corriere.it. Trascorse un mese prima che la moglie del compianto presentatore, Daniela Zuccoli, lanciasse un appello all’Italia proponendo una ricompensa a chiunque avesse informazioni utili al ritrovamento della salma di Mike Bongiorno. Tante le lettere giunte alla famiglia, tutte però ritenute inattendibili. nel marzo furono fermati due uomini considerati i telefonisti della banda che trafugò la salma di Mike Bongiorno. Entrambi furono accusati di tentata estorsione. Solo nel dicembre del 2011 la bara e la salma del conduttore furono ritrovate a Vuttuone, in provincia di Milano. “Adesso stiamo decisamente meglio, siamo felicissimi che sia stato ritrovato il corpo, anche perché è sempre stata l’unica cosa che ci interessava davvero”, fu il commento del primogenito. Il ritrovamento avvenne a distanza di nove mesi dall’arresto di Luigi Spera e Pasquale Cianci, i due ricattatori che nel maggio 2017 furono condannati. Il primo patteggiò 1 anno e 7 mesi di reclusione, mentre il secondo in Appello fu condannato a 2 anni e 4 mesi per tentata estorsione in concorso. Dopo il ritrovamento della salma, la famiglia di Mike decise di procedere con la cremazione e le ceneri furono disperse nelle valli del Cervino in Valle d’Aosta.