Dopo la morte di Mike Bongiorno, la sua bara è stata trafugata da una banda che solo molti mesi dopo ha restituito ai suoi cari il maltolto. Oggi Daniela Zuccoli ripercorre a domenica Live quel periodo di angoscia e di attesa, svelando che per oltre un anno ha vissuto attaccata ai due telefonini che Polizia e Carabinieri le avevano chiesto di utilizzare. “Sono arrivate telefonate di sciacalli, un rapimento, dovevo trattenerli il più possibile affinché li individuassero ma non è mai successo”. A rapire la bara, però, era una banda di rapinatori inesperti, che a un certo punto, braccati dalle forze dell’ordine, hanno perso le speranze di ottenere un tornaconto: “era una piccola banda che non immaginava che ci fosse tutta questa attenzione – svela la Zuccoli nel salotto di Domenica Live. “Si sono spaventati. I Carabinieri sono riusciti a mediare con loro e non c’è stata estorsione e soprattutto, grazie a Dio, la cosa più importante, ci hanno fatto ritrovare la bara con cera lacca, chiusa, nessuno mai l’ha toccata o aperta, quindi Mike è rimasto protetto. Dopo, però, l’abbiamo fatto cremare, quindi abbiamo le ceneri di Mike con noi”. (Agg. di Fabiola Iuliano)



“MIKE BONGIORNO ERA UNA MINIERA DI IDEE”

Il primo uomo della televisione: sono in molti a ricordare così Mike Bongiorno, immortale presentatore italoamericano che ha fatto la storia del piccolo schermo nel Bel Paese. Una definizione che anche la moglie Daniela Zuccoli, ospite di Domenica Live nella puntata di oggi, 3 novembre 2019, ama per ricordare il suo compagno di vita. Siamo negli anni Sessanta quando Mike tiene incollati gli italiani davanti alla scatola magica con il suo Lascia o Raddoppia? e Rischiatutto, per poi proseguire con tanti altri programmi di estremo successo. Sia in Rai che in Mediaset, senza alcun confine. “Era una miniera di idee. Non stava mai fermo un momento”, dice Daniela in occasione dell’inaugurazione della strada di Milano dedicata al conduttore, “L’esperienza di Sky lo elettrizzava. ‘Sono andato sul satellite’, ripeteva, ‘Mi sento come un uomo sulla Luna’. Lo storico settimanale Grand Hotel gli dedicò allora la copertina di Natale vestito, appunto, da astronauta!”.



MIKE BONGIORNO, IL PASSATO DA STAFFETTA

Nei suoi ultimi anni di vita, Bongiorno riscopre il passato eroico e inizia a ricordare quanto accaduto durante l’occupazione tedesca, quando “faceva la staffetta per i partigiani e finì anche nel carcere di San Vittore, dove fu rinchiuso nella cella accanto a quella di Indro Montanelli”. Sarà anche questa esperienza, che la vedova definisce come una delle sue tante avventure, a far sì che Mike si leghi ancora di più alla sua Milano. “Anche se continuava ad essere allegro ed espansivo, sempre più spesso assumeva un tono profetico. Come se sentisse imminente la sua fine e volesse mettere in chiaro aspetti e comportamenti della sua e della nostra vita”, scrive la Zuccoli in Come uno strano profeta, il libro che ha scritto sul marito e che ha pubblicato con l’Editrice San Raffaele. Una consapevolezza che avrebbe avuto anche la notte prima della sua scomparsa, mentre si trovava a Montecarlo con alcuni amici. “La mia più grande consolazione rimane il fatto che se ne sia andato senza soffrire, all’improvviso, quella mattina dell’8 settembre 2009”, continua la donna, come riferisce Ranuccio Bastoni.



MIKE BONGIORNO, LE ULTIME PAROLE ALLA MOGLIE

“Che bella, sembri tu quando prendi il sole”: questa l’ultima frase che Mike Bongiorno dirà alla moglie Daniela Zuccoli quella mattina di settembre di dieci anni fa. È appena arrivata la foto della nipotina Luce, nata appena due giorni prima, e il conduttore la osserva mentre si trova in famiglia. Nato a New York negli anni Venti, figlio di immigrati, ritornerà nella sua Italia in seguito alla separazione dei genitori, seguendo la madre e trasferendosi a Torino presso la casa degli zii Nicolò Oneto di San Lorenzo e Giuseppina Carello. Sarà in onore di quel Generale, a cui si affezionerà in modo particolare, che molti anni dopo, Bongiorno deciderà di dare al secondogenito il suo stesso nome. “Mike manca al Paese, non era solo un bravo presentatore: lui la tv l’ha inventata”, dirà la Zuccoli a Sorrisi, Tv e Canzoni, in seguito alla scomparsa del conduttore. “Accanto a lui avevo sempre l’impressione che non potesse succedermi nulla di brutto”, continua: Mike ha quel tipo di coraggio che gli permette di fare quei grandi salti nel buio con la sicurezza di atterrare sempre in piedi. “Era una persona onesta, un professionista impeccabile, un inguaribile ottimista. Ed è l’uomo della mia vita”, aggiunge.

L’INIZIO DELLA LORO STORIA D’AMORE CON DANIELA ZUCCOLI

Daniela non parla al passato: per lei Mike ci sarà sempre e anche oggi è solita parlare con il marito. La loro storia d’amore è nata nel settembre del ’71, dopo un primo incontro a Capri. Il presentatore non esiterà a farle la proposta di matrimonio mentre si trovano in spiaggia, a Castiglione della Pescaia. “Io sono innamorato di te, ma non solo: io voglio sposarti”, le dirà facendole una breve dichiarazione. In quel momento Bongiorno ha 46 anni, 26 in più rispetto alla futura moglie. “Aveva fascino, era americano, affermato, l’idolo di tutti. E io lasciai un fidanzato più giovane. Bello sì, ma francamente noiosetto”, confessa lei. Si sposeranno pochi mesi più tardi a Londra: aspettano già il primogenito Michele. Una location scelta apposta per allontanarsi dai fotografi, per vivere una cerimonia con i parenti più stretti e gli amici più cari. “Ai capelli teneva molto, se li faceva cotonare perché sembrassero più folti”, dice ancora, smentendo però che Mike fosse vanitoso. Non amava infatti farsi truccare e preferiva solo un po’ di cipria, niente altro.