L’FBI ha trovato documenti riservati a casa di Mike Pence

Dopo Trump e Biden, l’FBI ha scoperto che anche Mike Pence aveva dei documenti riservati della Casa Bianca a casa sua, nell’Indiana. Fino ad ora l’ex vicepresidente degli Stati Uniti aveva sempre negato di avere dei documenti classificati e sensibili a casa sua, mentre in seguito alla scoperta avrebbe prestato la sua piena collaborazione all’ufficio federale, che attualmente starebbe svolgendo le indagini del caso.



A fare la scoperta dei documenti riservati a casa di Mike Pence, e a denunciarlo all’FBI, sarebbe stato uno dei legali dell’ex vice americano la scorsa settimana. Lo stesso legale avrebbe anche provveduto, sotto la spinta di Pence stesso, a riconsegnare quei documenti al Bureau. I file erano conservati nella nuova casa in Indiana dell’ex vicepresidente e la scoperta sarebbe avvenuta pochissimi giorni dopo l’ultima dichiarazione pubblica di Mike Pence in cui negava di avere qualsiasi documento riservato. Per ora, inoltre, scrive la CNN che è stata la prima a dare la notizia, non si sa cosa contengano quei documenti, né quale sia il loro livello di sensibilità, ma per ora sembra che si trattasse di pochi fogli.



Il legale di Mike Pence: “Lui non ne era a conoscenza”

Insomma, per ora non è ancora chiaro quale sarà la risonanza della scoperta dei documenti riservati trovati a casa di Mike Pence, ma l’FBI ha detto di essere attualmente impegnato nella revisione. Alcune fonti della CNN riferiscono, inoltre, che non sembra che nessuno dei sigilli di quei documenti fosse stato aperto, violato o rotto, indicando probabilmente che Pence non li avrebbe neppure aperti dal momento in cui li possiede.

Il legale di Mike Pence, commentando la questione dei documenti riservati, ha detto che si tratta di un “piccolo numero”, inavvertitamente inscatolato nel momento in cui il vicepresidente ha lasciato la Casa Bianca. “Non era a conoscenza dell’esistenza di documenti riservati nella sua residenza personale”, ha scritto il legale di Mike Pence, Greg Jacob. “Il vicepresidente Pence comprende l’elevata importanza della protezione delle informazioni sensibili e classificate ed è pronto e disposto a collaborare pienamente con gli archivi nazionali per qualsiasi indagine appropriata”. Dal conto suo l’ex vicepresidente aveva sempre negato di avere dei documenti riservati a casa sua, ma non avrebbe ancora commentato pubblicamente la questione.