Mike Tyson ambasciatore ufficiale della coltivazione della cannabis. La richiesta, come riporta l’Ansa in queste ultime ore, gli è stata inviata per lettera dal Ministro dell’Agricoltura del Malawi. La leggenda della boxe e la marijuana: un connubio che al ministro del Paese africano è piaciuto molto, anche perché Tyson, com’è risaputo, ha avviato in California un’azienda di piantagioni ed è quindi un esperto del business della cannabis terapeutica. In base al Cheat Sheet, questo suo investimento gli fa guadagnare 410mila euro al mese, 337mila euro netti, se si tolgono quelli che spende per il consumo personale.



Il ruolo di ambasciatore di un prodotto così chiacchierato e combattuto, potrebbe fare proprio al caso suo. “Da soli non possiamo farcela in questo settore così complesso, abbiamo bisogno di un partner”, riferisce il ministro africano Lobin Low, visto che l’anno scorso il Malawi ha legalizzato la coltivazione e la lavorazione della cannabis per uso medico, incoraggiando i contadini locali a coltivarla. Una scelta che potrebbe rilanciare con un’economia diversa il Paese, noto in tutto il mondo per l’abbondante produzione della pianta, che cresce anche allo stato selvatico in molte aree. Peccato che parte della società civile del Malawi sia contraria alla nomina di questo testimonial.



Mike Tyson testimonial cannabis in Malawi? C’è chi dice no

Messo economicamente KO o al tappeto, come si dice in gergo, Mike Tyson si è reinventato con la marjiuana. A Lilongwe, la capitale del Malawi, sono favorevoli e sono convinti che non ci sia nessun altro profilo migliore di quello dell’ex campione mondiale dei pesi massimi per rivestire questo ruolo. L’idea del Malawi non è vista di buon occhio da tutti, però: l’ex pugile non ha un passato tanto ammirevole, visto che è stato in carcere dal 1992 al 1995 per stupro.

Il gruppo malawiano della società civile Centro per la pubblica responsabilità ha fatto sapere attraverso una nota la propria perplessità: “Non si riesce a comprendere perché il Malawi vorrebbe avere uno stupratore condannato come ambasciatore del marchio, soprattutto in questo momento, quando gli sforzi per frenare la violenza contro le donne fanno parte dell’agenda del governo”. Ma ormai l’accordo sta prendendo piede: “Tyson lavorerà con noi”, ha fatto sapere il Ministero dell’Agricoltura africana. L’Associazione degli Stati Uniti per la cannabis si è già mossa in questo senso, mettendo in contatto Tyson e il capo della filiale del Malawi, Wezi Ngalamila. Come viene riportato dalla Bbc, l’ex campione ha già accettato l’invito e presto farà visita al Paese africano.