La vita fatta di eccessi e trionfi di Mike Tyson si può riassumere in quello scontro del 28 giugno 1997 contro Evander Holyfield. I due si contendevano il titolo di pesi massimi WBA quando Iron Mike, preso da un momento di follia, ha morso strappando una parte dell’orecchio l’avversario. Una sfida che è terminata con la squalifica al terzo round di Tyson e che ha visto trionfare Holyfield tra le polemiche. Un match che ha costretto Tyson stesso a fermarsi dallo sport agonistico per poi tornare sul ring solo diverso tempo dopo. In seguito all’incontro infatti la Nevada Athletic Comission revocò al pugile la licenza per combattere in America, punendolo anche con una multa da tre milioni di euro. La stessa commissione però annullò la revoca della stessa un anno e mezzo dopo. Mike tornò sul ring, ma pure per lui non fu più nulla come prima. (agg. di Matteo Fantozzi)
“NON ERO ALTRO CHE UN DELINQUENTE BRUTTO, SPORCO E FORTE”
Mike Tyson torna prepotentemente sugli schermi italiani: è Giampiero Mughini a riportarlo in auge grazie al suo programma, in onda su Rete 4, Quelli della luna. L’ex puglie durante la sua carriera ne ha combinate di cotte e di crude ed è sempre stato presente sulle pagine dei giornali a causa della sua vita al limite (è dire poco) e delle sue continue bravate. In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, comunque, Mike Tyson ha voluto far capire a tutti che non è più lo scavezzacollo che era un tempo ma che, al contrario, oggi ha messo su giudizio ed è una persona completamente diversa da prima: “Quando ero giovane ero molto arrogante, fondamentalmente perché non sapevo proprio nulla della vita. Ero egocentrico e pensavo solo a me stesso, quello che facevano gli altri non mi interessava. Ma alla fine è la vita che ti umilia e ti rieduca e io ho avuto la mia buona dose di lezioni tra le varie bancarotte e la prigione.”
MIKE TYSON: “RIFAREI IL PUGILE”
Quelli della luna darà un resoconto più che adeguato della vita di Mike Tyson, uno che quando saliva sul ring non solo sconfiggeva gli avversari, ma li spazzava via proprio. Dai bassifondi dei quartieri poveri al lusso il passo è stato breve per Iron Myke, che si ritrovò catapultato in un mondo completamente all’opposto di quello a cui era abituato. “Sono sempre stato un ragazzo di strada e oggi sono un papà di addirittura sette figli. Chiaramente oggi non sono più quello che ero e ai miei figli dico che ero un po’ pazzo quando ero giovane. A volte lo faccio ancora il pazzo, ma solo per fargli vedere chi ero. Sinceramente non voglio che nessuno dei miei figli faccia il pugile così come ho fatto io, è una vita dura e la boxe è un mondo sporco, che non mi piace. Però devo essere altrettanto sincero: se potessi tornare indietro rifarei la stessa identica strada: farei di nuovo il pugile.” Insomma, Mike Tyson non si smentisce mai: coerente sempre, fino in fondo.
MIKE TYSON:”NON VOLEVO RESTARE ALL’INFERNO”
Come abbiamo detto, Mike Tyson è un duro, uno che non è affatto cresciuto nella bambagia ma, anzi, ha dovuto farsi da solo e superare le più svariate difficoltà. Ecco cosa ha raccontato Iron Mike alla Gazzetta dello Sport: ” Sono cresciuto in un quartiere povero e degradato, nella mia vita ho visto davvero di tutto, dai senzatetto alla droga, i furti. Io stesso mi sono lasciato andare a risse, sesso selvaggio e quant’altro. Avevo i soldi e facevo quello che volevo. Comunque, prima di arrivare dove poi sono arrivato mi sono allenato duramente, con rabbia. Mi dicevo: ‘Mike, vuoi rimanere qui all’inferno in eterno o vuoi andare via?’. Non ero nient’altro che un delinquente brutto, sporco e forte. Ed è questo che mi ha fatto vincere per molti anni.” Insomma, oggi Mike Tyson non colpirà più coi guantoni ma lo fa con le parole: ma scontato o banale ma, al contrario, sempre lucide e tagliente. Come sul ring nei bei tempi andati, quando dominava in lungo e in largo.