Una vita da schiavi è peggio della morte: Mikhail Khodorkovsky senza mezzi termini ai microfoni di Oggi è un altro giorno. Nel 2003 uomo più ricco di Russia, l’ex oligarca è stato processato perchè contro il regime di Vladimir Putin e condannato a dieci anni di Siberia. Il leader del Cremlino è «un criminale di guerra», ha esordito il dissidente: «È una persona che ha fatto il suo percorso da membro del municipio, abbastanza democratico, poi è passato all’autocrazia e ora vediamo un dittatore. Possiamo dire che è un Al Capone».



Mikhail Khodorkovsky ha messo in risalto la capacità di Putin di prendere in giro le persone con le quali sta negoziando, ma il presidente russo ha perso la connessione con la realtà che lo circonda: «Putin sarebbe giunto a questo punto un po’ più tardi, ma abbiamo visto con il Covid un accesso limitato alle informazioni per i cittadini. Così ha preso una decisione catastrofica con l’invasione dell’Ucraina». L’ex oligarca ha poi parlato della sanzioni comminate dall’Occidente nei confronti di Mosca: «Non sono sicuro che qualsiasi sanzione potrebbe essere abbastanza fermarlo. Sicuramente queste sanzioni avranno effetto e devono essere più logiche rispetto a ciò che vediamo. Oggi Putin ha la possibilità di prendere dei mercenari da inviare in Ucraina, può pagare i Paesi arabi utilizzando armi e ordigni che stanno uccidendo le persone in Ucraina. Questi pagamenti avvengono attraverso conti a disposizione in valute estere».



Mikhail Khodorkovsky: “Serve la no-fly zone”

Nel corso del suo intervento, Mikhail Khodorkovsky ha rimarcato l’importanza di istituire la no-fly zone per contrastare la Russia, mentre non ha grandi speranze sul possibile intervento degli oligarchi per fermare il Cremlino: «Gli oligarchi non potranno mettere fuori gioco Putin. E’ un’invenzione. Gli oligarchi per Putin sono come una donna delle pulizie. Putin li utilizza come strumento di influenza sull’Occidente e sui politici corretti. Lui paga per armi, mercenari e lo farà anche grazie a questi portafogli nascosti». Ma non solo, ha proseguito Mikhail Khodorkovsky: «Queste persone hanno una lobby forte, sono difesi. Dicono contro la guerra, ma non è vero. Bisogna bloccare tutti i loro possedimenti». Non è ancora chiaro il motivo per cui Putin ha dichiarato guerra al Paese di Zelensky, parlando del timore del presidente russo nei confronti della Nato: «Non è facile capire ciò che ha spinto il dittatore a fare questo. Non è una guerra per la terra o per proteggere la Russia dalla Nato. Putin prende in giro la Nato, ma in realtà ha paura. È una guerra di un regime di dittatori contro un Paese vicino democratico, che può dare un esempio al popolo russo di come si può buttare giù una dittatura – ha sottolineato Mikhail Khodorkovsky – Non si fermerà all’Ucraina, avrà bisogno di un’altra azione per distrarre l’attenzione della società russa. Metterà nel mirino l’Occidente per la ribellione degli ucraini. Se gli diamo la possibilità di vincere contro l’Ucraina, ci sarà un’altra guerra con altri Paesi, basti pensare agli stati baltici o alla Polonia».

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