Il Milan è stato ufficialmente ceduto a Redbird: il closing è stato firmato nel primo pomeriggio di mercoledì 31 agosto, anche se la notizia era nell’aria ormai da tempo. Il fondo capitanato da Gerry Cardinale, come riportato da SportMediaset, ha rilevato il 99,93% delle azioni rossonere dal fondo Elliott. Il valore dell’affare è stato complessivamente di 1,2 miliardi di euro. Gli acquirenti però ne hanno versati soltanto 600 milioni in virtù della sottoscrizione di un vendor loan, ovvero un debito nei confronti del venditore con interessi annui fissati al 7%.
“In qualità di nuovo proprietario di AC Milan, RedBird continuerà a investire in tutte le aree chiave per la promozione degli interessi sportivi e commerciali del Club, sulla base dei risultati conseguiti nella scorsa stagione, culminati con la vittoria del campionato di Serie A. L’esperienza di RedBird nella gestione e nella costruzione di attività sportive globali farà sì che l’attuale slancio prenda ulteriore vigore nel prossimo capitolo della leggendaria storia del Milan”, questo quanto si legge nel comunicato.
Milan ceduto a RedBird: firmato closing, azioni a Cardinale. Cosa cambia?
In molti si stanno adesso domandando cosa accadrà ora che il Milan è stato ceduto a Redbird: le azioni sono passate dalle mani del fondo Elliott a quelle di Gerry Cardinale, da cui dipenderanno adesso le sorti del club di via Aldo Rossi. Il volto ufficiale di quest’ultimo è il suo, ma dietro all’imprenditore ci sono tanti altri investitori che hanno contribuiti alla riuscita dell’affare. I loro nomi sono piuttosto altisonanti: da LeBron James a Riccardo Silvia, fino alla famiglia Steinbrenner, proprietaria degli New York Yankees.
Per quanto concerne l’organigramma, in tal senso, potrebbero esserci delle modifiche. Il presidente dovrebbe restare Paolo Scaroni, mentre l’amministratore delegato Ivan Gazidis secondo quanto riportato da SportMediaset è in bilico. Il suo contratto scadrà a novembre e potrebbe non essere rinnovato.