Il Milan conferma la positività al covid-19 di alcuni giocatori della rosa. Una voce che era circolata già in mattinata, si era parlato di tre calciatori positivi ma il club rossonero con una nota aveva negato ci fossero conferme, sottolineando come si fosse in attesa dei tamponi per capire se davvero alcuni calciatori avessero contratto il coronavirus. Il presidente della società, Paolo Scaroni, ha in serata confermato all’Ansa durante WarRoom, il format web di Roma InConTra, che i positivi ci sono: “Posso dire che al Milan abbiamo qualche giocatore contagiato in via di guarigione ma Maldini, sia il padre che il figlio, ora stanno bene. Milanello è aperto e noi abbiamo già ripreso ad allenarci, mantenendo le distanze. Ci stiamo incamminando verso la ripartenza, è chiaro che poter effettuare allenamenti completi sarà fondamentale per tornare a giocare, altrimenti sarà impossibile.” Per la privacy, seguendo il modus operandi anche di altre società (e al contrario della Juventus che ha sempre comunicato il nome dei positivi), il Milan non ha emesso comunicati né fatto ufficialmente i nomi dei giocatori positivi al covid-19.



MILAN, IBRAHIMOVIC SCALPITA PER GIOCARE

Paolo Scaroni ha sottolineato comunque l’importanza non solo per il Milan ma per tutto il sistema calcio di tornare a giocare, non appena sarà possibile farlo in sicurezza seguendo magari i protocolli di nazioni che hanno già impostato la ripartenza, come ad esempio la Germania: “Ibrahimovic? Ha voglia di tornare a giocare. Dobbiamo abituarci a convivere con il virus e questo vale anche per il calcio. Non è possibile stare fermi fino al contagio zero. In fondo possiamo adottare la formula tedesca che prevede che chi è malato vada in quarantena mentre gli altri continuano.” Inoltre, il presidente rossonero ha implicitamente confermato un nuovo cambio di panchina, che porterà un quarto allenatore sulla panchina rossonera nel giro di un anno: dopo Gattuso, Giampaolo e Pioli, toccherà al tedesco Rangnick. “Gazidis è un professionista del mondo del calcio e si occupa di tre aree – ha spiegato Scaroni – La prima missione è costruire una squadra giovane, che giochi un calcio veloce, più veloce rispetto a quello che si vede abitualmente in Italia, più simile al modello inglese o a quello dell’Ajax. La seconda area riguarda il nuovo stadio, San Siro ha un grande nome, ma è totalmente obsoleto per il calcio.



 

 

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