Il Milan può tirare un sospiro di sollievo, perché l’inchiesta sulla sua vendita è stata archiviata dalla Procura della Figc, quindi non ci saranno ripercussioni dal punto di vista della giustizia sportiva. Ricordiamo, infatti, che dopo l’apertura dell’indagine da parte della Procura di Milano per verificare il passaggio del club rossonero dal fondo Elliott a Red Bird, si era mossa la procura federale. Attualmente l’amministratore delegato Giorgio Furlani e il suo predecessore Ivan Gazidis sono accusati di aver ostacolato l’attività di vigilanza delle autorità pubbliche. Ma il procuratore Chiné, dopo aver visionato gli atti, in particolare le 12 pagine del decreto di perquisizione, ha deciso di archiviare l’inchiesta senza procedere con alcun deferimento nei confronti del Milan.



A darne notizia è il Corriere della Sera, spiegando che l’ipotesi era che fosse stato violato l’articolo 32 comma 5 del Codice di giustizia sportiva in riferimento agli obblighi di comunicazione, che è a sua volta collegato all’articolo 20 bis delle Noif in merito alle acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico. Il rischio è che venisse contestata anche la violazione della lealtà sportiva, ma appunto l‘inchiesta sulla vendita del Milan è stata archiviata sul fronte sportivo.



PERCHÉ LA VENDITA DEL MILAN È FINITA NEL MIRINO DEI PM DI MILANO

Resta in piedi l’inchiesta penale sulla vendita del Milan, perché per la Procura di Milano i documenti trasmessi dal club meneghino alla Commissione della Figc che si occupa delle acquisizioni dei club (Coaps) avevano informazioni sull’architettura societaria che non corrispondevano però a quelle che sono state fornite al board del Milan. Da qui l’ipotesi che i due amministratori delegati abbiano dato comunicazioni imprecise alla Federcalcio sul club che, in base alle ipotesi avanzate dalla Procura di Milano, era ancora gestita dal fondo Elliott.



L’ipotesi dell’accusa è che il fondo di Paul Singer avesse mantenuto il controllo sul Milan e fosse una specie di proprietario “occulto” dopo la vendita, nelle ipotesi, simulata al fondo di Gerry Cardinale. Una presunta finta cessione che sarebbe stata organizzata per ricapitalizzare, quindi per fare entrare nuovi soci investitori nel club, tenendo conto che, come riportato dal Giorno, il fondo di Singer incassa interessi al 7 per cento sul finanziamento da 560 milioni di euro concesso a RedBird. Il fondo Elliott, inoltre, avrebbe aggirato il nodo del conflitto di interesse, secondo l’ipotesi accusatoria, anche riguardo i regolamenti Uefa sulla doppia proprietà, visto che sono titolari del Lille in Francia.

Si basa su questo l’accusa di ostacolo all’attività di vigilanza, che è il reato contestato dai pm meneghini ma, come evidenziato dal Corriere, la Procura della Figc non ha riscontrato anomalie, dunque resta da capire se anche l’inchiesta penale sulla vendita del Milan si chiuderà con un’archiviazione e un sospiro di sollievo per il club rossonero.