Sono ben 120 gli immobili sequestrati ad un imprenditore della logistica della società Premium Net. Come riferito dall’edizione online del quotidiano Il Giorno, le accuse nei confronti dello stesso sono quelle di frode fiscali e riciclaggio, sfruttamento del lavoro, e di ‘caporalato’ nel facchinaggio. Il maxi sequestro è stato eseguito stamane dalla guardia di finanza di Pavia fra Milano, Lodi, Brescia, Genova e Torino, e disposto dai pm Bruna Albertini e Paolo Storari. L’imprenditore è un 63enne residente in Svizzera e già ai domiciliari, a cui viene contestato, come si legge nel provvedimento della Sezione misure di prevenzione presieduta da Fabio Roia, di essere stato il capo fra il 2012 e il 2018 di un network di consorzi e cooperative con cui veniva anche “reclutato manodopera in condizioni di sfruttamento”, approfittando dello “stato di bisogno dei lavoratori, tenuti costantemente sotto la minaccia di perdere il lavoro”.
MILANO, MAXI SEQUESTRO DI IMMOBILI FRA LAGO DI GARDA, CAMOGLI, AOSTA…
Stando a quanto si legge nel decreto, l’indagine di Pavia è strettamente collegata al commissariamento della Ceva Logistic Italia srl, azienda ramo della multinazionale leader nella logistica, per “sfruttamento di manodopera”. In poche parole, sempre in base a quanto chiarito dai giudici Rispoli-Cernuto-Pontani, come riporta Il Giorno, Ceva era una delle clienti di Premium Net, impiegando manodopera fornita dalla stessa. Inoltre, pare che l’imprenditore 63enne di cui sopra, abbia portato avanti dal 2009 “un sistema fraudolento di gestione delle attività economiche finalizzato ad evadere le imposte”, affiancato “da un’attività” di “occultamento della provenienza illecita dei profitti”. Oltre ai conti correnti e a una polizza assicurativa, sono stati sequestrati immobili fra Manerba del Garda (Brescia), Camogli (Genova), Lodi, La Thuille (Aosta), Milano (Porta Romana e Porta Venezia), e molti altri ancora.