Sono 150 i milioni di fondi UE messi a disposizione su Milano attraverso il programma “Metro Plus”, i cui progetti partono in questi giorni. Le risorse complessive sono di 3 miliardi di cui 1.59 miliardi comunitarie mentre il resto di cofinanziamento nazionale, spiega Il Sole 24 Ore. Queste sono state assegnate a 14 comuni italiani tra i quali appunto Milano. La pianificazione del programma sarebbe dovuta cominciare nel 2022 ma le strutture tecniche e burocratiche sono state assorbite dal Pnrr che solo nel capoluogo lombardo vale 900 milioni, compresi gli 82 del React Eu.
Per quanto riguarda il programma “Metro Plus”, dunque, a Milano si parte ora: il via è arrivato a dicembre, dalla Commissione sui fondi europei di Palazzo Marino, presieduta da Carmine Pacente, membro del comitato delle Regioni a Bruxelles. Il comune rappresenta l’Organismo intermedio, chiamato a presentare un Piano operativo degli interventi rispetto alle risorse. Dovrà poi inviare periodicamente i dati di attuazione alla Commissione europea, rendere disponibili le informazioni per l’attuazione delle operazioni, comunicare l’attuazione fisica, procedurale e finanziaria delle singole operazioni, trasmettere le informazioni e i dati per il monitoraggio ambientale e garantire infine il rispetto degli obblighi in materia di informazione e pubblicità.
Metro Plus, 35 progetti del Comune di Milano
A Milano, nell’ambito del progetto “Metro Plus”, saranno messi in campo 35 progetti di varia natura, a partire dalla riqualificazione urbana fino al contributo per la realizzazione di importanti centri culturali: a questi sono destinati i 150 milioni di euro di fondi UE. La particolarità di questo strumento è l’uso flessibile delle risorse per progetti molto diversi tra loro. Inoltre, rispetto ai fondi del Pnrr, questi possono avvalersi di 3 anni in più: tutto dovrà essere pronto entro la fine del 2029. Lo scorso novembre i 35 progetti del Comune sono stati ammessi al finanziamento: ora partirà la progettazione tecnica vera e propria.
Con questi fondi, ha spiegato Pacente al Sole 24 Ore, c’è un margine diverso per prendere decisioni. “Mentre col Pnrr gli enti locali si limitano ad attuare decisioni assunte a livello centrale, con questi fondi invece abbiamo molto margine per decidere noi gli investimenti da realizzare. Mi sembra molto più opportuno e utile visto che conosciamo il nostro territorio”. Intanto Milano ha individuato cinque aree di intervento prioritarie che riguardano l’agenda digitale e l’innovazione urbana, la sostenibilità ambientale, la mobilità urbana moltimodale sostenibile, i servizi per l’inclusione e l’innovazione sociale, la rigenerazione urbana.