La ventitreenne investita e trascinata da un’auto con alla guida un ubriaco a Milano è uscita dal coma: ad annunciarlo è stata lei stessa con un post su Instagram dall’ospedale in cui è ricoverata e dove dovrà sottoporsi ad altre operazioni chirurgiche per risanare le numerose ferite che ha riportato. “Pezzi di pelle che non ci sono più, un’anca scheggiata, un dito rotto e un intervento da eseguire a breve, oltre che mentalmente traumatizzata dalla strada. Tutto ciò solo perché stavo attraversando sulle strisce pedonali”, ha scritto a qualche giorno di distanza dall’incidente.



Nonostante quanto accaduto, la ragazza può dirsi fortunata, poiché poteva andare molto peggio. “Mi è andata benissimo. Ho pensato di morire, assolutamente sì. Non pensavo di poterne uscire viva. Io stessa oltre le persone che mi circondano non mi spiego la lucidità e la forza di essere uscita dal quel veicolo una volta sollevato. Ma ne uscirò più forte di prima, perché quando vedi la morte in faccia cambi subito la visione di tutto”, ha continuato.



Milano, 23enne investita e trascinata da un’auto: il dramma dei genitori

Anche i genitori della ventitreenne investita e trascinata da un’auto a Milano hanno vissuto giorni drammatici. “Vorrei dire che non auguro a nessun genitore di provare ciò che ho provato io, quella sera, ricevendo la telefonata mentre ero al lavoro, dopo essermi scritta per messaggio con lei. Ho avuto paura che potesse morire sotto quella macchina, il terrore del coma farmacologico, vederla con la trasfusione di sangue e il respiratore artificiale”, ha affermato la mamma al Corriere della Sera. E sulle condizioni di salute attuale della figlia: “La vedo molto fragile, anche solo abbracciandola potrei farle male”.



L’aspetto positivo è che il peggio è passato. “È un miracolo che sia viva e che riesca ancora a scherzare. Fa battute, sdrammatizza. In un momento del genere non potrei desiderare di meglio visto quello che le è capitato. Mia figlia è una ragazza straordinaria”, ha aggiunto il papà a Il Giorno.amb