Il 4 maggio, come Giuseppe Conte ha annunciato nel suo ultimo DPCM, la Fase 2 da Coronavirus riguarderà i parchi: sarà nuovamente possibile frequentarli anche solo per andarci a correre, a differenza di quanto sta accadendo ancora adesso (abbiamo per esempio riportato, anche se riguarda gli Stati Uniti, la disavventura capitata a Tom Brady). Ora, con riferimento a Milano, potrebbe nascere a breve un sito che informi sull’affollamento nei parchi: lo ha annunciato Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica, sul proprio profilo Facebook. Ovvero, il portale consentirebbe di far sapere alle persone che si vogliano recare nelle aree verdi del capoluogo lombardo se lo specifico parco sia vuoto o già “abbastanza pieno”: Maran ha spiegato di avere ricevuto la proposta di varie app che permettano di contingentare i numeri, ma ha anche detto di avere per il momento scartato i progetti.



MILANO, APP PER ACCESSI NEI PARCHI?

Il motivo lo ha spiegato lui stesso: “Pensiamo che sia un sistema non pienamente inclusivo, difficilmente applicabile agli spazi pubblici e comunque non controllabile in loco”. Effettivamente, l’assessore potrebbe aver centrato il punto: al netto delle consuete discussioni sulla privacy (ne abbiamo parlato riguardo l’App Immuni), sarebbe probabilmente complicato riuscire a monitorare la situazione nei parchi di Milano, e capire davvero se l’area verde sia effettivamente occupata oltre il consentito. Per Maran dunque la proposta è al momento da scartare, ma noi stiamo ragionando a bocce ferme; l’assessore è andato oltre dicendo che nella città lombarda ci sono 25 milioni di metri quadrati suddivisi in 1100 parchi e giardini”: spazi troppo vasti, secondo lui, perché si possa realmente arrivare a controllarli dal punto di vista degli ingressi.



La soluzione migliore in epoca di Coronavirus? Secondo l’assessore Maran è ancora il buon senso del singolo cittadino. “Ognuno deve fare la sua parte, nell’interesse civico e con senso di responsabilità”. Il piano B, qualora le norme non fossero rispettate, non sarebbe quello di creare un sito o un’applicazione per il controllo degli ingressi ma la chiusura di “parchi e aree laddove si verifichino frequenti violazioni”. Alla fine del suo post, Maran ha anche voluto esprimere personale solidarietà ai genitori perché “è vietato l’uso di altalene e altre aree giochi. Sarà difficile tenere lontani i bambini” ha detto l’assessore, che però ha difeso questa precauzione che è stata peraltro prevista a livello nazionale. “Vi preghiamo di portare pazienza nell’interesse della comunità, anche per i bambini mantenere il distanziamento fisico è difficile”. Con o senza app che li controlli.

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