La società Atm è stata condannata al risarcimento di 16 tranvieri che hanno effettuato più straordinari di quelli consentiti, senza ricevere un giusto riconoscimento. Lo ha deciso il giudice del lavoro Eleonora Palmisani, la cui sentenza stabilisce anche l’importo del risarcimento del danno non patrimoniale da usura psicofisica, che ammonta a 309mila euro nel complesso.
Questa vicenda va dal 2008 al 2022: in questo periodo i dipendenti di Atm avrebbero superato la soglia delle 250 ore annuali di straordinario. Il sindacato Autoferrotranvieri uniti a tal proposito ha evidenziato come ciò abbia avuto effetti pesanti sulla qualità della vita dei lavoratori, precisando che la società di trasporti di Milano per lo straordinario riconosce una maggiorazione del 10% a fronte di una del 15% stabilita dal contratto collettivo nazionale del lavoro (Ccnl).
In base al numero di ore di straordinari risultati in eccesso, sono previsti risarcimenti da 1.700 euro a 37mila euro. Al momento non sono note le motivazioni del verdetto, che saranno depositate entro 60 giorni, ma per il sindacato sopracitato la sentenza inizia “a fare giustizia e chiarezza in Atm“.
ATM, LE BATTAGLIE DEI DIPENDENTI
Il riferimento del sindacato è alle battaglie che negli anni sono state portate avanti dai lavoratori, come quelle per l’aumento degli stipendi, passando per le richieste di maggiori tutele in virtù delle sempre più frequenti aggressioni. Secondo il sindacato Al Cobas, che ha proclamato uno sciopero di 24 ore lo scorso 14 febbraio, le aggressioni ai danni dei tranvieri “sono solo il risultato finale” della situazione di “abbandono in cui versano i lavoratori“, di cui ritengono responsabili Atm, gli stessi sindacati e le istituzioni.
Si tratta di una condizione che scoraggia anche gli aspiranti tranvieri, un problema di non poco conto, considerando la carenza di personale di cui soffre Atm, che non a caso ha annunciato da mesi l’introduzione di 400 autisti per quest’anno, eppure Al Cobas segnala che non ci sono ancora assunzioni all’orizzonte.
ATM, COSA SUCCEDE DOPO SENTENZA
Secondo Repubblica, questa decisione del giudice potrebbe rendere ancor più complicato l’equilibrio precario dei turni dei tranvieri su cui si regge il servizio, perché Atm potrebbe rinunciare a molti turni extra dovuti alla carenza di autisti. Per questo motivo sono stati sempre più importanti per offrire il servizio di superficie. La società, però, preferisce aspettare le motivazioni della sentenza per valutare le contromosse.
Inoltre, questa sentenza si inserisce anche in un quadro complicato per quanto riguarda i rapporti tra i vertici e i lavoratori. Nel frattempo, si stanno studiando soluzioni per migliorare gli orari dei tranvieri, ad esempio un piano dei turni che vada incontro alle esigenze dei dipendenti.
Alla luce di tutto ciò si auspica l’intervento delle istituzioni, come il verde Carlo Monguzzi, secondo cui con meno straordinari il servizio è a rischio, in una fase in cui le corse sono state ridotte e si registrano ritardi. “Atm da sola non ce la fa, scenda dal pero il Comune assieme a Regione e governo“, ha dichiarato.