A Milano nella giornata di ieri si è inaugurato il nuovo anno giudiziario alla presenza del presidente della Corte d’Appello milanese Giuseppe Ondei, che nel suo discorso ha parlato anche dell’aumento di reati nel capoluogo lombardo, in larga parte sempre più commessi da minori stranieri. Una constatazione che da tempo è oggetto di diverse battaglie, con la popolazione sempre più timorosa e gli amministratori locali che cercano di sminuire i rischi.



Milano, però, secondo Ondei è indubbiamente più pericolosa, mentre l’aumento di reati commessi da minori stranieri, quasi sempre non accompagnati, preoccupa il sistema giudiziario. Si tratta, infatti, di soggetti non imputabili formalmente e che, se rilasciati, rischiano di reiterare i comportamenti illegali nell’illusione della loro non imputabilità. I reati maggiormente commessi sono relativi al patrimonio (dal 29% dello scorso anno, al 35%), seguiti da quelli relativi al Codice rosso, alla libertà sessuale e ai maltrattamenti familiari, pari al 10% dei reati commessi a Milano, anche se in minimissima parte (in questo caso) da minori stranieri. Questi ultimi, infatti, si distinguono soprattutto per i furti, le rapine e lo spaccio di droga.



Ondei: “L’aumento di reati commessi da minori stranieri a Milano è imputabile alle scarse risorse”

A Milano, insomma, secondo Ondei sono sempre di più sia i reati, che quelli imputabili a minori stranieri. Circostanza, questa, che pesa anche sulle carceri, il cui livello di sovraffollamento è salito al 131,8% (rispetto al 128,5% del 2022 e al 119% nazionale). Tra gli 8.69o detenuti nel milanese, inoltre, il 46% sono stranieri, mentre sono aumentate del 43% anche le misure cautelari differenti dal carcere, tra libertà vigilata, affidamento ai servizi sociali e detenzione domiciliare.



Una lunga analisi quella di Ondei sull’aumento dei reati a Milano, tra quelli commessi da minori stranirei ed adulti, fine a lanciare un appello alle istituzioni. L’obiettivo della giustizia, infatti, dovrebbe essere “quello di assicurare tutela ai minori fragili e disagiati”, ma che è pesantemente compromesso “dalle gravi carenze di risorse che contraddistinguono la giustizia minorile”. Risulta, inoltre, inevitabile l’aumento di minori stranieri che commettono reati a Milano quando, per il secondo anno, “le sopravvenienze in materia di protezione internazionale e asilo politico sono aumentate del 100%”, con l’ovvio esito di “distogliere un numero elevato di magistrati alla giurisdizione ordinaria“.