«Noi non l’abbiamo picchiata, è caduta in casa, ha sbattuto e si è fatta male da sola» così provano a difendersi i genitori interrogare davanti al Gip di Milano Stefania Pepe: i due 29enni egiziani sono ricordiamo accusati di aver picchiato e a lungo maltrattato la loro piccola bimba disabile di 3 anni e mezzo. Secondo quanto riporta l’Ansa nel merito degli interrogatori assisti dall’avvocato Emanuele Bellani, «hanno negato le accuse sostenendo di non aver picchiato la piccola, ma che lei si è fatta male da sola cadendo in casa»: a carico dei due genitori però vi sono ancora le tante intercettazioni in cui urlano di volerla uccidere, definendola come «una scimmia» ma intesa in senso dispregiativo. Al momento il gip non ha creduto alla versione della coppia e ha accolto la richiesta di convalida degli arresti e di custodia cautelare in carcere avanzata dal pm Danilo Ceccarelli. (agg. di Niccolò Magnani)
“UNA SCIMMIA”, GLI INSULTI ALLA FIGLIA
Una coppia di genitori egiziani è stata arrestata per maltrattamenti nei confronti della figlia disabile. «Odio mia figlia, metto il veleno nel suo mangiare. La scimmia è un grosso problema», così parlavano madre e padre magrebini, riferendosi alla loro bambina di soli tre anni e mezzo, che gli stessi denigravano chiamandola “scimmia”. Una bimba che stando a quanto riferisce l’edizione online di TgCom24, è stata picchiata, maltrattata e insultata, ma fortunatamente questo scempio è finito grazie al pronto intervento delle forze dell’ordine. L’arresto si è reso necessario dopo che i due fermati hanno iniziato a parlare di un’eventuale uccisione della propria figlia, soffocandola, annegandola o avvelenandola. Conversazioni agghiaccianti a cui gli inquirenti sono giunti dopo un fatto accaduto a metà del mese scorso. Il padre, un ragazzo di soli 29 anni (stessa età per la madre), aveva portato la figlia disabile presso l’ospedale Fatebenefratelli di Milano, per un dolore al braccio.
MILANO, BOTTE A FIGLIA DISABILE: GENITORI ARRESTATI
L’uomo si era giustificato dicendo che la bimba era caduta dal divano e si era fatta male, ma i medici, attraverso la radiografia effettuata sulla piccola, hanno scoperto altro: la bimba aveva infatti una frattura scomposta che si era calcificata e che risaliva a circa 3 o 4 settimane prima. Due giorni dopo, il 17 maggio 2019, la struttura ospedaliera ha avvertito come da prassi gli investigatori dell’Unità tutela donne e minori della polizia locale, che hanno appunto fatto scattare le indagini fra cui le intercettazioni ambientali in cui sono emersi i dialoghi scioccanti che la coppia si scambiava. I due sono stati fermati dopo che erano appena saliti assieme ad altri quattro figli (il più piccolo ha un anno e mezzo, il più grande ne ha soli 8), su un pullman destinazione stazione centrale. Avrebbero dovuto poi prendere un treno per recarsi all’aeroporto di Malpensa e volare in Egitto da cui non sarebbero più tornati. La coppia abita in un alloggio abusivo nella zona nord ovest di Milano, ed è in Italia dal 2010.