Solo pochi giorni fa, nella stazione di Milano Centrale una donna è stata violentata vicino agli ascensori. Nonostante le tante telecamere disseminate, la polizia non è riuscita a intervenire in diretta: sono infatti visibili solamente a posteriori le immagini. La Polfer, col supporto delle registrazioni, è riuscita a individuare l’uomo e a fermarlo. Come spiega Libero, sono 500 gli “occhi elettronici disseminati” tra lo scalo ferroviario e le aree esterne ma solamente 16 trasmettono immagini live sugli schermi della centrale operativa della Polizia di Stato.



Le telecamere inquadrano i luoghi più critici della stazione in modo che gli agenti possano intervenire in caso di necessità. Solamente il 3% dei dispositivi, però, trasmette in diretta, nonostante la stazione sia uno dei luoghi più pericolosi della città. I controlli da parte delle forze dell’ordine sono massicci ma non bastano: probabilmente, se la telecamera vicina all’ascensore in cui si è consumato lo stupro ai danni di una turista, avesse trasmesso immagini live, gli agenti sarebbero potuti intervenire immediatamente, fermando la violenza.



L’appello del Coordinamento dei comitati milanesi

“Ci rendiamo chiaramente conto che non è facile da risolvere il problema sicurezza in zona stazione Centrale, in quanto non è legato a una situazione di microcriminalità organizzata, e quindi più contrastabile da una attività interforze, bensì a una situazione di insicurezza legata alla presenza di persone senza fissa dimora che possono in maniera imprevedibile compiere furti o estorsioni oppure avere dei comportamenti aggressivi inaspettati” spiega a Libero Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento dei comitati milanesi.



Minoletti, insieme al presidente Salvatore Crapanzano, sarà ricevuta dai Carabinieri della stazione Milano Porta Garibaldi per un confronto sulla situazione degli scali milanesi. Secondo l’esperta, “Servono professionisti in grado di interagire con persone che dal punto di vista sociale, causa alcol e droghe, possono diventare molto pericolosi. Non parliamo solo di spacciatori o ladri ma di persone che possono accoltellare o anche stuprare“.