Il quotidiano Libero si sofferma stamane sulla viabilità di Milano e in particolare sulle ciclabili green introdotte negli ultimi anni, sottolineando come le stesse, invece di ridurre gli incidenti, li abbiano di fatto raddoppiati. A partire dal 2019 l’amministrazione comunale ha deciso di rivedere viale Monza, corso Buenos Aires e corso Venezia, e secondo Libero il risultato non è stato granché: “traffico in tilt – scrive il giornale milanese – non solo negli orari di punta, e automobili che, per sfuggire alla fila, transitavano sulla pista senza troppe remore”. Per assurdo, quindi, i ciclisti, che avrebbero dovuto essere più tutelati con le nuove ciclabili green, sono risultati essere ancora più in pericolo. Stando a quanto specificato da Legambiente, il numero dei ciclisti a Milano è crollato nell’ultimo anno, -33 per cento, diminuendo quindi di un terzo, forse per via della paura di circolare in una città così trafficata e caotica come appunto quella lombarda.



Prendendo in considerazione il numero degli incidenti dal 2019, anno in cui si è attuata la modifica alla mobilità, si scopre come siano raddoppiati, passando da 136 a 244, e i feriti sono invece cresciuti da 167 a 285. Enrico Bonizzoli, fondatore di Beyond, società di consulenza per la progettazione e per la messa a norma delle strade, ha realizzato uno studio sulla questione, ed ha cercato di spiegare il problema, sottolineando come le corsie per le biciclette non siano normate: «Le corsie perle biciclette non sono normate, non esistono specifiche tecniche che ne regolino la realizzazione. In merito, ho chiesto chiarimenti al Ministero. Mi è stato risposto che le linee guida saranno contenute in una futura modifica normativa, ma che ora non sono disponibili». Più specificatamente sulla situazione di Milano: «I percorsi realizzati da questa amministrazione sono pericolosi e viale Monza ne è la prova tangibile. Nel 2019 si sono registrati 56 incidenti, nel 2022 ben 122, più del doppio», e anche in Corso Venezia e Buenos Aires la situazione non è di certo migliorata.



MILANO, BOCCIATE LE CICLABILI GREEN: “2021 L’ANNO PEGGIORE”

Il 2021 è stato comunque fino ad ora l’annus horribilis: «Le rilevazioni evidenziano come in quell’anno il 50,5% degli incidenti abbia coinvolto l’utenza debole, ovvero bici, monopattini e motorini. Il motivo di questo picco è dovuto all’incredibile numero di sinistri che ha riguardato i motociclisti. Tutto d’un tratto, con la realizzazione delle ciclabili, le moto si sono ritrovate senza la corsia di marcia libera. Catapultati nel mezzo del traffico, tanti hanno perso le misure e sono stati coinvolti in scontri».



Insomma, le piste ciclabili non sono affatto riuscite a ridurre il numero di incidenti dei ciclisti e Bonizzoli conclude eloquente: «Gli incidenti dell’utenza debole stanno seguendo un trend in aumento rispetto a prima che la mobilità di Milano fosse sconvolta e il tutto nonostante le biciclette siano sempre meno, come mostrato da Legambiente. Gli interventi portati avanti da questa amministrazione sono demenziali», parole durissime quest’ultime da cui noi comunque prendiamo le distanze.