A tre anni dalle olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, parla per la prima volta Andrea Varnier, 59enne amministratore delegato degli stessi giochi olimpici. Dopo aver lavorato con altri incarichi alle olimpiadi di Torino 2006, Pechino 2008 e Rio 2016, ora il ruolo di maggior prestigio: «Avverto la tensione della sfida – ha raccontato ai microfoni del Corriere della Sera stamane – le infrastrutture sono in capo alla Simico, una società separata. Noi, come Comitato organizzatore, le gestiremo durante i Giochi. La dimensione di Milano-Cortina fa paura ma il 90% degli impianti sportivi già esiste. Il nostro monitoraggio rispetto a Simico si concentra su questo, tenendo conto che a Milano entra in gioco anche il privato: Santa Giulia e il villaggio olimpico. C’è una triangolazione interessante, potenzialmente molto virtuosa. Le opere, come sempre, arriveranno a ridosso dei Giochi. I segnali sono rassicuranti. A inizio febbraio è partita una cabina di regia ministeriale (che ieri si è riunita a Venezia, ndr). La piena partecipazione del Governo è un passo importante».
E a proposito del ruolo della politica nelle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, Varnier ha aggiunto: «Era anomalo che il Governo avesse lasciato alle Regioni e alle città ospitanti la responsabilità del progetto: la svolta della nuova governance ha portato alla mia nomina. Da quel momento il supporto è stato totale, quotidianamente mi sento con il ministro Abodi. I Giochi non sono solo di Milano e Cortina, ma dell’Italia. Farli bene è un’eredità importantissima che resterà ai territori e all’intero Paese come immagine complessiva». Sui luoghi dove si disputeranno le varie gare: «Il bob si farà a Cortina: i lavori della pista Monti finiranno in tempo per i test event. Pattinaggio? Dopo la rinuncia di Baselga di Pinè (un gesto di responsabilità la decisione di non costruire quell’impianto), valutiamo una scelta milanese: ci è arrivato un primo dossier interessante da parte della Fiera. Così tutti gli sport del ghiaccio sarebbero a Milano».
MILANO-CORTINA 2026, PARLA VARNIER: “LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA…”
L’ad Varnier ha parlato anche della raccolta sponsor per Milano-Cortina 2026, con l’obiettivo di portare a casa 500 milioni di euro: «La campagna è partita nel periodo peggiore: durante il Covid. Poi ci si è messa la guerra. La precedente governance aveva lasciato situazioni in sospeso, il contesto generale è complesso. Ma l’interesse è grande, siamo leggermente indietro, questo è l’anno-chiave. Parigi è già qui. Tutti i grandi sponsor saranno a bordo entro la primavera 2024. L’onda lunga di Tokyo, con le sue 40 medaglie, ha creato un clima positivo. I partner delle squadre nazionali nel quadriennio olimpico sono anche i nostri: se gli atleti italiani vincono, si crea un circolo virtuoso per tutti. Agli sponsor piace da pazzi l’idea di entrare nel club esclusivo dei marchi dell’Olimpiade, ci si sente parte di una famiglia».
Chiusura dedicata al colloquio avuto con il premier Meloni il giorno dell’investitura ad ad di Milano-Cortiuna 2026: «Non la conoscevo, ero emozionato. Sono perfettamente consapevole di quanto sono importanti le Olimpiadi per il nostro Paese, mi ha detto. Questa per me era la frase centrale: non ho bisogno di altro. È un progetto complicato, ma i Giochi di Milano-Cortina 2026 saranno unici e diversi da tutti quelli che li hanno preceduti».