Gabriele Albertini non sarà il candidato sindaco di Milano per il Centrodestra: dopo settimane di “corteggiamenti” da parte di Matteo Salvini in primis (e Silvio Berlusconi in un secondo tempo), li già due volte sindaco sotto la Madonnina dal 1997 al 2006 ha deciso di rifiutare la gentile offerta lasciando così la compagine Lega-FdI-FI ancora senza un candidato a pochi mesi dal voto.



Lo ha annunciato Albertini stesso oggi in una lunga lettera pubblicata da Libero Quotidiano: «Grazie miei cari concittadini, mi avete reso, per qualche giorno, davvero felice della vostra riconoscenza, del vostro grato ricordo. Stavo per cedere, per dire sì ma mi sono fermato davanti alla mia famiglia ‘bicellulare’ (siamo solo in due a vivere insieme) e a mia moglie non potevo infliggere un disagio, per lei così insopportabile, per un terzo quinquennio». A 70 anni, l’impegno per 5 anni di guida della città, per di più dopo il disastro della pandemia Covid che ha posto in crisi una delle metropoli fino al 2020 più in “rampa di lancio” in Europa e nel mondo, si sarebbe fatto gravoso e – seppur tentato – Albertini ha deciso di rifiutare: «Accettando la candidatura sarei però andato incontro ad una sicura crisi coniugale».



ALBERTINI: “AVREI VOLUTO SALA COME VICESINDACO”

Albertini ringrazia i cittadini di Milano che lo hanno sostenuto anche nei sondaggi dove i risultati lo vedevano testa a testa con lo sfidante (e sindaco uscente) Giuseppe Sala: «non ho corrisposto alle vostre attese, mi sono sottratto alle vostre richieste e ho preferito sperare di trascorrere, serenamente, con la mia famiglia, finché ci sarà salute, l’ultimo ottavo di vita media, dopo averne trascorsi sette, grazie anche a voi, con grandi soddisfazioni. spero vorrete perdonarmi». Forte ringraziamento a chi lo aveva sostenuto e proposto come candidato, Matteo Salvini: «Nel propormi, ha superato le tante divergenze politiche, da che ci conosciamo…24 anni. Gli avevo fatto presente le mie contrarietà, di carattere personale e familiare, ad accettare il gravoso compito: avrei rivissuto, da carnefice e vittima, quella nuova fattispecie di reato: ‘il sequestro di persona del consenziente’ (come avevo definito la vita del sindaco di Milano) e una sicura crisi coniugale, essendo mia moglie contrarissima, oltre a ridurre considerevolmente il mio reddito», scrive ancora nella lettera alla città, passando a ringraziare poi anche Silvio Berlusconi «che non mi ha fatto mancare il suo sostegno e la sua affettuosa amicizia». Ultimo passaggio, l’annuncio su cosa avrebbe fatto – a sorpresa – come primo atto da sindaco eletto: «chiedere a Beppe Sala d’entrare nella Giunta municipale, come vicesindaco, d’unirsi a me nel governo della città, magari accompagnato da alcuni assessori suggeriti da lui e/o dalle forze politiche responsabili che lo sostengono. In altre circostanze non avrei mai pensato a un progetto così insolito – conclude – per qualcuno forse così inconcepibile e persino farneticante ma viviamo tempi molto particolari e gravi. Dopo l’inverno della pandemia, ecco questa primavera, in cui ci sentiamo e vogliamo ritornare vivi, per veder risorgere Milano, la nostra radiosa, meravigliosa, impareggiabile Milano»



CENTRODESTRA, E ADESSO?

Dopo la pubblicazione della lettera di Gabriele Albertini, tra i primissimi ad intervenire in commento è proprio l’attuale sindaco di Milano Giuseppe Sala che ringrazia il suo potenziale sfidante per le belle parole riservategli: «Albertini oggi nella sua lettera dice che mi avrebbe voluto come vicesindaco. Lo ringrazio per le sue parole e per la sua stima. È un gentiluomo e non lo scopriamo certamente oggi. Ora però mi attende una sfida impegnativa: convincerlo a votare per il suo futuro, mancato vice». Resta ora forte il nodo delle candidatura per il Centrodestra, con poco tempo per deciderle e con diversi nomi ancora in lizza che erano però tutti un “piano B” rispetto ad Albertini (sul quale comunque potrebbe aver pesato il non totale convincimento di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, oltre ai motivi personali elencati nella sua lettera di rinuncia). Secondo le ultimissime indiscrezioni da Milano, in pole per la candidatura all’interno del centrodestra c’è in questo momento Maurizio Lupi, deputato e Presidente di Noi con l’Italia oltre che già ex assessore proprio di Albertini all’Urbanistica. Più defilati invece Roberto Rasia Dal Polo (su cui però non tutta la coalizione sarebbe d’accordo), Simone Crolla, Maurizio Dallocchio e l’ex ad di Telecom (oltre che capo di Sala) Renato Ruggiero. Toccherà a Berlusconi, Salvini e Meloni trovare una quadra al più presto nei prossimi giorni, anche se le discussioni di carattere nazionale e sulle altre candidature delle Amministrative rischiano di far slittare ancora la decisione finale su chi sarà lo sfidante di Sala per Palazzo Marino.