Gianluigi Paragone ha ufficialmente presentato la propria candidatura alle prossime elezioni come sindaco di Milano. L’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle, e attuale leader del partito Italexit, che promuove l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea, ha tenuto stamane una conferenza stampa in compagnia dell’ex assessore regionale della Lombardia, Massimo Zanello, ex esponente della Lega che ha lasciato il Carroccio nelle scorse settimane proprio per aderire al progetto di Paragone, nonché Francesca Gentile, giurista e una delle firmatarie del ricorso al Tar contro la regione Lombardia per la riapertura delle scuole in zona arancione durante lo scorso inverno. Zanello, ricorda l’edizione online dell’agenzia Ansa, sarà capolista.
“Noi saremo l’outsider, saremo la sorpresa – esordisce così Paragone – Milano ha bisogno di un progetto politico diverso da quello di Sala. Milano è internazionale ed europea e dicono che la nostra proposta è fuori tempo e fuori fuoco, oggi però il mondo bancario è entrato in possesso ed è padrone di Milano”.
GIANLUIGI PARAGONE: “NELLE PERIFERIE TROPPI TAGLI”
L’ex grillino ed ex leghista si è soffermato in particolare sulle periferie meneghine, spiegando: “Le periferie sono luoghi dove avvengono i maggiori tagli, si tolgono strutture sanitarie, le case sono un optional e i servizi arrivano quando arrivano”. Quella di Paragone sarà una proposta contro la finanza e le multinazionali: “Rappresentiamo la scelta politica in cui toglieremo la Golden share alla finanza e alle multinazionali, sarà una campagna elettorale fortemente politica ed ideologica in cui punteremo l’indice contro quelli che per noi sono i colpevoli. La nostra proposta è fortemente ideologica”.
Nelle prossime settimane verrà presentato il programma elettorale, che l’ex M5s preannuncia sarà contro la visione green di Sala: “il green, se deve essere una moda, lo lasciamo ai fighetta. Andatelo a dire nelle periferie del green”. Idee ben chiare anche per quanto riguarda il nuovo stadio di Milano: “Se si tratta di regalare nuovi spazi commerciali ai fondi di Milan e Inter, dico assolutamente no”.