Un giardino dedicato al militante omosessuale Harvey Milk: questa la proposta giunta sul tavolo dell’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, da parte dell’associazione pro-LGBT “I Sentinelli”.
La proposta è stata poi integrata dalla neo-presidente del Municipio 8 – Giulia Pelucchi (Pd) – per intitolare a Milk il giardino di Piazza 6 Febbraio, al momento senza nome ufficiale. «Intitolare il giardino davanti a Piazza 6 Febbraio ad Harvey Milk, politico statunitense e militante del movimento di liberazione omosessuale». L’uomo, divenuto famoso in Italia dopo il film del 2008 diretta da Gus Van Sant’uomo e interpretato (con Premio Oscar vinto) da Sean Penn, è stato assassinato all’interno del municipio di San Francisco nel 1978. «La proposta arriva dal Municipio 8 e ha carattere di massima urgenza considerato che Milano non ricorda nella sua toponomastica Harvey Milk», spiegano ancora i Dem milanesi, «e che l’ampia area verde in piazza Sei Febbraio è tuttora sprovvista di nome».
LA PROPOSTA DEI SENTINELLI
Il Comune di Milano ha fatto sapere che prenderà in carico la richiesta pervenuta dal Municipio 8, confermando l’importanza sociale di una figura come Harvey Milk. Si iniziò a parlare del giardino milanese già lo scorso settembre quando l’esponente de “I Sentinelli” Luca Paladini incontrò l’allora candidata alla guida del Municipio 8 Giulia Pelucchi: scriveva così su Facebook lo scorso 22 settembre, «In questi giorni mi sono sentito con la Candidata Presidente per il Municipio 8 Giulia Pelucchi. In Piazza 6 Febbraio c’è già un progetto di riqualificazione. In mezzo alla piazza c’è un giardino. Oggi davanti alla panchina arcobaleno (già una volta vandalizzata) Giulia ha preso l’impegno di portare avanti una proposta che mi sono sentito di suggerirle. Intitolarlo a Harvey Milk. Mi piace molto l’idea che nel Municipio dove vivo e dove esiste già un’area verde dedicata a Rosa Parks, si affianchi un’altro spazio intitolato a Milk. Resto convinto che una città si sappia raccontare anche attraverso il valore simbolico del nome dei suoi luoghi». Lascia quantomeno perplessi quella dicitura «massima urgenza» per un provvedimento sì importante ma che ovviamente potrebbe anche vedere altre proposte sul tavolo, anche nello stesso mondo omosessuale ma con riferimenti e simboli più vicini alla tradizione e storia di Milano.