Stanno aumentando sempre di più i casi di influenza, covid e virus respiratori in Lombardia, ed in particolare a Milano, e lo si capisce da quanto sta accadendo in questi giorni presso l’ospedale Buzzi, dove più di 900 bambini sono stati ricoverati nel giro di una sola settimana. A riportare la notizia sono i colleghi del Corriere della Sera, che raccontano di come i piccoli siano stati obbligatoriamente smistati in altre strutture lombarde per mancanza di posti. Nel contempo anche gli studi dei pediatri sono sempre più affollati, tutta colpa dei numerosi virus respiratori in circolazione.
«Vediamo casi di influenza, Covid, virus respiratorio sinciziale (Vrs), problemi gastrointestinali – racconta al quotidiano Roberto Marinello, pediatra del quartiere Chiesa Rossa di Milano -. E registriamo anche infezioni delle basse vie respiratorie, bronchiti e broncopolmoniti». Ed è tornato anche lo streptococco: «Ora è endemico – spiega ancora Marinello -, sia i medici sia le farmacie si stanno attrezzando con l’offerta di test e tamponi per riconoscere i vari agenti patogeni». In ogni caso la raccomandazione è sempre la stessa: «Non serve l’antibiotico in caso di infezione virale».
MILANO, INFLUENZA, COVID E VIRUS RESPIRATORI IN AUMENTO FRA I BIMBI: I DATI DEL BUZZI
Dal 7 al 13 dicembre sono stati 928 gli accessi al Buzzi per influenza, covid o altri virus respiratori, con 89 bimbi che sono stati ricoverati e 52 trasferiti in altre strutture lombarde: «Il virus respiratorio sinciziale è quello più impegnativo da affrontare – spiega Gian Vincenzo Zuccotti, primario di Pediatria al Buzzi -. Determina una difficoltà respiratoria e colpisce i piccolini, che smettono di alimentarsi, desaturano (il livello di ossigeno nel loro sangue si abbassa, ndr) e hanno bisogno del ricovero. Quasi sempre sono gestibili nei reparti di Pediatria, a volte hanno bisogno della terapia intensiva».
Al momento al Buzzi ci sono solo 5 posti, in attesa poi che finiscano i lavori del reparto, purtroppo in ritardo di un anno: «Così torneremo ad avere 9 letti disponibili», dice Zuccotti, in vista della riapertura prevista per inizio 2024. Da segnalare che le sindromi parainfluenzali sono in crescita anche tra gli adulti ben 159mila casi stimati nella prima settimana di dicembre in regioni, con accessi agli ospedali in aumento.