Era una sera di fine febbraio quando mi ha chiamato la mia amica Matilde. Solo qualche giorno prima la Russia aveva invaso l’Ucraina. Un grido di aiuto quello che Matilde ha raccolto da padre Ihor Boyko, rettore del Seminario di Leopoli, e da suor Giustina, che gestisce sempre a Leopoli un hospice.

Fin dai primi giorni di guerra il seminario si è subito adoperato per ospitare i profughi, ogni giorno circa 60, che attendevano di passare il confine e andare in Polonia, e per condividere il cibo anche con 50 bambini orfani ospitati dall’Università teologica attaccata al seminario. Le richieste di aiuto riguardavano i beni più vari, dai vestiti per adulti, ragazzi e bambini agli alimenti, dalle medicine ai generatori di corrente.



Insieme a MI’mpegno Matilde aveva chiamato altri amici e associazioni e tutti, a loro volta, hanno coinvolto altri, così che la macchina dei soccorsi si è messa in moto propagando come un’eco la richiesta di aiuto da Leopoli a Milano fino a Parma.

È nata così, grazie ad un comune e forte spirito di solidarietà e di unione, una rete di ben oltre 20 associazioni/enti che, dai primi di marzo ad oggi, hanno organizzato più di 15 spedizioni di aiuti umanitari per Leopoli e altre località dell’Ucraina. Con passione e desiderio di vicinanza, un intenso lavoro di coordinamento ha consentito di rispondere alle esigenze del popolo ucraino, adeguando la raccolta di beni alle diverse necessità di volta in volta determinate dalla guerra.



E così la manifestazione di un bisogno ha creato un metodo: il coinvolgimento di una rete di soggetti che con generosità e professionalità si sono messi all’opera insieme, attraverso iniziative e progetti che hanno rigenerato il “senso di comunità”, tanto frustrato dalle emergenze degli ultimi anni.

La ricchezza delle relazioni è stata essa stessa un valore aggiunto, perché ha permesso l’accoglienza e la soddisfazione integrale dei bisogni delle persone oltre che la risposta efficiente alla complessità della situazione.

Un lavoro ben compreso dai cittadini milanesi e non solo, che hanno risposto con una forza dirompente alle richieste di aiuto del popolo ucraino diffuse sui social, tanto che in alcuni momenti è stato necessario sospendere per qualche giorno la raccolta per mancanza di spazio.



Partendo dalle relazioni affidabili più prossime, ciascuno si messo a disposizione con la propria creatività e disponibilità.

Anche i detenuti si sono resi disponibili operando nella raccolta di generi alimentari organizzata presso le carceri di San Vittore, Opera e Bollate, con la collaborazione delle associazioni “Incontro e presenza” e “Banco Alimentare”.

Con gli amici del Rotary Club Milano Precotto San Michele sono state inviate alle famiglie ospitate nel Seminario di Leopoli, per la loro Pasqua, 80 uova di cioccolato e oltre una ventina di colombe. È stata per i bambini una giornata di festa, quasi la guerra si fosse fermata.    

Grazie all’Associazione Quelli che con Luca Onlus, è stato anche realizzato direttamente sul posto a Leopoli uno straordinario parco giochi di gonfiabili, il “Luca Park”, per allietare le giornate dei bambini scampati alla guerra. Un vero miracolo di speranza e di desiderio di pace.

Il sorriso di quei bimbi è stata la migliore ricompensa anche per il clown Il Pimpa, che ha partecipato a più di una missione, in occasione delle quali si è fermato più giorni per cercare di coprire il rumore delle bombe con il suono delle risate.

E l’attenzione di questa rete di solidarietà non è stata rivolta solo a chi era in Ucraina, ma anche ai bambini e alle mamme riusciti a scappare da un territorio di guerra ed ora ospitati nella nostra città.

“Milano Sospesa”, oltre ad aver allestito un’imponente e miracolosa raccolta di ogni utilità, ha organizzato una grande festa dove i bambini ucraini hanno condiviso un pomeriggio spensierato di giochi, risate e magie insieme ai bambini milanesi. Niente può riempire di più il cuore che vedere illuminarsi gli occhi di quei bambini.

Non sono mancati i momenti di preghiera con le Monache Benedettine di clausura del convento di Via Felice Belotti, che hanno vegliato con gli amici delle missioni umanitarie.

È un’onda lunga di solidarietà quella che si è generata grazie alla rete di associazioni, che nel suo crescere ha coinvolto proprio tutti, anche i bambini che hanno voluto accompagnare con i loro disegni i pacchi in partenza per l’Ucraina, per far sentire anche il loro abbraccio e la vicinanza a chi era ed è ancora in grave difficoltà.

Un’onda lunga che non si è ancora arenata sulla spiaggia, ma che aumenta la sua forza e lo farà sempre di più grazie al contributo di tutti.

Martedì 28 giugno si è svolta presso Villa Mirabello la serata benefica “Una guglia per Leopoli” dove queste associazioni si sono incontrate per condividere i risultati raggiunti, per raccogliere fondi e per fare festa. Durante la serata, abbiamo ascoltato in diretta da Leopoli il coro e i musicisti del Seminario di Leopoli e padre Boyko, ed è stato possibile ammirare le opere fotografiche gentilmente donate da Paolo Liaci, acquistabili. Il ricavato, in continuità con il lavoro sin qui svolto, sarà donato al Seminario di Leopoli di Ihor Boyko.

Non solo. Oggi 29 giugno alla sera verrà rappresentato il musical “Un velo in Musica” al teatro Silvestrianum di Milano dove il personale sanitario dell’Istituto Neurologico Carlo Besta si esibirà, devolvendo il ricavato a padre Boyko.

Questa è l’onda di solidarietà che ci piace, quella che cresce inesorabilmente, perché tutti condividono con gioia e sincerità un unico scopo: fare del bene, perché siamo costituiti per un bene più grande.

Un grazie a tutti i compagni di viaggio:

Milano Sospesa
Mi’mpegno
Quelli che con Luca onlus
Rotary Club – Milano Precotto San Michele
Fondazione Rotary Club Milano per Milano
Fondazione Asilo Mariuccia
Fondazione Archè
Tesla Owners Italia
Gruppo Parma
Aiutility
Volontari Croce Verde
Intervol ODV
Soroptimist Club Milano alla Scala
Croce Verde Baggio
Anpas Lombardia
Blueberries
Associazione Incontro e Presenza
City Angels
Csi centrosportivoitaliano
Matilde Leonardi
Bruno Mariani

 

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